Rifugiati: confermare i posti SPRAR e i percorsi di integrazione Lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che ha preso avvio proprio da Parma, è universalmente riconosciuto come un modello virtuoso. Esso infatti è gestito dal Terzo Settore in stretto rapporto con le amministrazioni comunali (senza gravare sul bilancio comunale) e i servizi sociosanitari e attua percorsi di supporto, integrazione e inserimento che assicurano il rispetto dei diritti inviolabili riconosciuti dalla Costituzione, prevenendo nel contempo situazioni di marginalità e fragilità, con ciò che ne può conseguire anche sul piano della sicurezza.
ll valore dello SPRAR è stato più volte sottolineato pubblicamente dall' Amministrazione comunale di Parma e lo stesso Consiglio comunale, nella mozione critica verso il “decreto Salvini”, approvata a larga maggioranza il 10 dicembre 2018, evidenziava che “
a Parma lo SPRAR rappresenta un modello di eccellenza grazie all’esperienza e capacità delle organizzazioni e associazioni che lo hanno portato avanti, in collaborazione con tutte le istituzioni” .
Il "decreto Salvini", dichiarato illegittimo da diversi TAR, aveva tra le sue conseguenze la demolizione di tale sistema.
L'attuale fase di incertezza che precede la preannunciata abrogazione del decreto, richiede perciò scelte, da parte di tutte le amministrazioni, centrali e locali, che non indeboliscano il sistema SPRAR e non riducano le azioni di supporto alle quali hanno diritto le persone accolte prima dell'entrata in vigore del "decreto Salvini".
Per queste ragioni, riteniamo necessario che siano confermati i posti SPRAR già in essere a Parma e che il Comune convochi al più presto il tavolo di lavoro con enti e associazioni del sistema SPRAR, al fine di affrontare le problematiche giuridiche e gestionali presenti in questa fase.
Lorenzo Lavagetto, Sandro Campanini, Daria Jacopozzi, Caterina Bonetti
Gruppo consiliare del Partito Democratico - Parma