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Resoconto Consiglio comunale del 13 luglio 2020

18 agosto 2020

Pubblicato in: Gruppo PD Comune PR

Nostre interrogazioni

Caterina Bonetti sul piano di abbattimento di 60 piante annunciato da TERNA giorni fa per evitare interferenze con le linee. Di tale iniziativa non era a conoscenza la Commissione consiliare, né erano note eventuali compensazioni previste. L’assessore Alinovi ha risposto che la possibilità da parte di Terna di tagliare o potare alberature di propria iniziativa è collegata una “servitù di elettrodotti” stipulata nel 1976 che non prevede alcuna ulteriore autorizzazione. Grazie però al preavviso inviato da Terna al Comune è stato possibile aprire una trattativa prima dell’inizio dei lavori e Terna si è resa disponibile a rimodulare il piano. Di fatto sono state tagliate 3 piante (una  malata e due morte) e potate (ma non capitozzate) altre 13. I due enti si sono impegnati a stipulare un protocollo di intesa per programmare con maggiore condivisione i futuri interventi.  

Daria Jacopozzi sulla verifica della Mozione da lei presentata a settembre 2019 sulla Formazione degli amministratori relativamente alle complesse e nuove norme del Terzo settore, in particolare sull'utilizzo delle cooperative di tipo B. << Era assente l'assessora Rossi, che ha lasciato al vicesindaco Bosi un pamphlet da leggere un lungo racconto senza nessuna risposta alle mie specifiche domande: quale formazione è stata realizzata per i diversi assessorati (che su questo dovrebbero lavorare insieme, cosa rarissima!), come è stato trattato il personale educativo afferente alle cooperative per i ragazzi disabili durante il Covid....Solo la Paci ha detto che il suo assessorato ha svolto una formazione in questo senso per i suoi dirigenti. Per questo l'ho ringraziata. Si comprende che la materia è vissuta come meramente “tecnica ed economica” (risparmio) senza una visione politica. Bosi non ha avuto remore nel dire che “....le cooperative di tipo B si occupano solo di rifiuti” ( e verde!, avrei aggiunto io). Ho risposto che i lavoratori per i disabili hanno avuto riconosciuto solo ¼ dello stipendio (e sono stati in lunga trattativa con il comune per questo) e le cooperative piccole sono andate molto in difficoltà: veglieremo per sapere come il comune spenderà i fondi rimasti (erano certo già stanziati a bilancio). Considerando che i centri diurni si sono aperti dopo il 1 luglio (a Reggio Emilia il 15 giugno) ci rendiamo conto delle difficoltà che l'amministrazione ha nel gestire il Terzo settore. Per inciso: mi sto occupando di attività lavorative per i disabili all'interno del panorama capitale della cultura, la “cultura come cura”. Stiamo lavorando a idee concrete su ambito artistico e culturale (della serie non solo “rifiuti”... o verde).>>

Nostre comunicazioni  

Daria Jacopozzi ha sottolineato l'importanza del fatto che la Corte Costituzionale abbia definitivamente dichiarato illegittimo quell'articolo del primo Decreto Sicurezza del 2018 che impediva ai comuni e ai Sindaci di iscrivere all'anagrafe i richiedenti asilo residenti nelle municipalità. Ha ricordato al sindaco che alla nostra proposta di realizzare un apposito registro anagrafico per garantire i diritti essenziali negati, allora lui e i suoi dissentirono con forza: troppo rischioso/costoso... Anche l'accoglienza Sprar era stata ridotta immediatamente subito dopo il decreto Salvini, pur avendo il Consiglio comunale bocciato i decreti con apposita mozione.   Sandro Campanini ha evidenziato il diffondersi di atti di vandalismo e di non rispetto dei luoghi (rifiuti ecc.) in molte aree pubbliche cittadine, soprattutto da  parte di giovani e adolescenti. Al di là dell’ovvia condanna a tali gesti, purtroppo non nuovi, l’impressione è che ci sia una sorta di escalation in questo periodo: che sia dovuta anche a una forma di rabbia e di sfogo collegata ai mesi di lockdown e di paura? Sarebbe opportuno un gruppo di lavoro specifico comune, Ausl, terzo settore che provi ad analizzare il fenomeno e a cercare di  attuare interventi specifici sul campo.   Inoltre, ha segnalato il problema delle scale mobili nuovamente non funzionanti nella   stazione ferroviaria: dopo l’ennesimo guasto, è ormai chiaro che ci sono difetti originari negli impianti. Occorre quindi fare pressione perché vengano sostituite. E sarebbe opportuno un approfondimento su possibili azioni legali perché tale disfunzione comporta un danno ai viaggiatori in generale ma ai parmigiani in particolare.

Delibere

Variante specifica al  POC (Piano Operativo Comunale)

Non è facile riassumere una vicenda piuttosto complessa. Parliamo di un terreno (particolarmente importante dal punto di vista ambientale) posto a San Lazzaro, a nord della via Emilia est (alle spalle, per intenderci, dell’ex Aiazzone). In base al PSC dell’amministrazione Vignali in quest’area dovevano sorgere un supermercato e delle palazzine. Con questa (e precedenti) delibere del Comune il terreno viene riclassificato ad agricolo. In futuro, saranno le amministrazioni successive a decidere il da farsi. La vicenda è la seguente: quando ci fu il PSC approvato dalla Giunta Vignali, chi intendeva entrare nel POC e quindi edificare, firmava un accordo con il Comune (detto accordo “art 18”), in base al quale per poter costruire doveva pagare gli “oneri della città pubblica” e la “perequazione”. Questi oneri venivano così pagati: 25% liquidi al momento della sottoscrizione e la restante parte in seguito: la parte da pagare veniva garantita da fidejussione.
Al momento in cui in anni recenti il Comune ha stabilito che alcune aree potevano essere retrocesse ad agricole, in particolare aree che per un motivo o l’altro non avevano poi avuto attuazione, ha anche deliberato la sola restituzione delle fidejussioni decidendo di incamerare comunque gli importi  versati a suo tempo dai proprietari (quel 25 % di cui sopra). E’ il caso appunto di questa area, in cui i privati hanno intrapreso un contenzioso con il Comune per vari motivi. Essi hanno fatto ricorso, accolto in prima istanza dal Tar che però ha rimandato la palla al Comune chiedendogli di deliberare nuovamente sul punto e di  motivare con maggiore precisione la propria scelta (i terreni comunque non sono del Comune e per esserlo definitivamente andrebbero espropriati). Ecco il perché di questa delibera. Ci sarà certamente un ulteriore ricorso al Consiglio di stato e lì si vedrà se il Comune dovrà rifondere ai privati alcune somme o meno. 
In corso  di dibattito, abbiamo detto che se è riconoscibile in questo atto la volontà del Comune di salvaguardare l’ area in questione, tra l’altro di pregio, lo stesso  coraggio e la stessa determinazione non ci sono stati in altre situazioni, la più recente nel caso  del nuovo insediamento a Panocchia. Ci aspettiamo quindi un approccio “coraggioso” anche  in futuro, il che non significa ostilità verso i privati (se hanno maturato diritti è legittimo che li facciano valere) ma cercare con grande impegno soluzioni alternative e “win-win”.

Nel gruppo siamo tutti concordi sulla priorità dei temi ambientali, come dimostrato in molteplici occasioni, compresa la  Mozione da noi proposta sulla dichiarazione di emergenza climatica approvata proprio un anno fa, nel luglio 2020, giusto per fare un esempio; ma visto che la delibera si prestava a legittime, diverse sensibilità sui vari aspetti a seconda del punto di vista con  cui la  si approcciava (“sostenibilità” tecnica ed economica o significato “politico”), abbiamo stabilito di regolarci liberamente. Lavagetto e Bonetti non hanno partecipato al voto per (differenti) ragioni di opportunità, astensione di Jacopozzi, voto favorevole di Campanini.

Modifica Commissione 5 consiliare sociale e sanità

Con l’uscita del consigliere Marco Maria Freddi dal gruppo  Effetto Parma e il suo ingresso nel gruppo Misto (di cui l’altra componente è Roberta Roberti) è stato deliberato all’unanimità l’ingresso della consigliera Cristina Di Patria (Effetto Parma) nella Commissione V (sociale e sanità) al posto dello stesso Freddi.


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