«Per fortuna non è passata la norma che costringeva presidi ed insegnanti, in quanto pubblici ufficiali, a denunciare lo stato di clandestinità dei bambini che vogliono iscriversi alle scuole dell'obbligo.
Gli insegnanti lo hanno detto a chiare lettere: a scuola non si denuncia, si insegna». Questo il commento di Tiziana Mozzoni, referente welfare del Pd provinciale.
«Ma il disegno di legge sulla sicurezza all'esame del Parlamento - prosegue Mozzoni - contiene il reato di clandestinità, una norma intollerabile e indecente che rappresenta un attacco profondo ai principi che sono alla base della democrazia nel nostro paese: si introduce un reato che punisce una persona per quello che è e non per quello che fa. In questo modo si ledono i diritti fondamentali e si creano cittadini emarginati ed invisibili».