Approvato il dl sulle intercettazioni. Motta, Pd: «Un duro colpo alla sicurezza dei cittadini.
Ancora una volta il governo utilizza il voto di fiducia»«La prima urgenza del Governo alla ripresa dei lavori parlamentari non è stata il decreto sul terremoto in Abruzzo ma la rapida approvazione, con il ricorso all'ennesimo voto di fiducia, del disegno di legge sulle intercettazioni - questo il commento dell'onorevole Carmen Motta. Il ricorso al voto di fiducia si è reso necessario per le divisioni nella maggioranza che, come in occasione dell'approvazione del DL sicurezza, non ha voluto affrontare il confronto in Aula».
«Il gruppo del Partito Democratico si è battuto per modificare un provvedimento che peggiora la sicurezza nel nostro Paese come hanno denunciato forze dell'ordine e magistratura. La sicurezza dei cittadini è diventata merce di scambio nella maggioranza: l'approvazione, con fiducia, del pacchetto sicurezza preteso dalla Lega, in cambio dell'approvazione, sempre con fiducia della legge sulle intercettazioni voluta da Berlusconi».
«Sul tema della sicurezza la Lega Nord ha tenuto una posizione in campagna elettorale che oggi si scontra duramente con l'approvazione di questo provvedimento che prevede la possibilità di intercettazioni telefoniche ed ambientali solo in presenza di ‘evidenti indizi di colpevolezza', cioè quando, in pratica, è noto il colpevole. Il decreto, inoltre, rende pressoché inutilizzabili le riprese effettuate con le telecamere di videosorveglianza su cui hanno investito molti Comuni, anche del nostro territorio, come elemento di controllo e prevenzione della criminalità. Saranno molto più difficili le indagini preventive su gravi reati quali lo stupro, lo spaccio e i crimini legati al traffico illecito dei rifiuti, ma anche sullo stesso reato di omicidio».
«L'utilizzazione delle intercettazioni come strumento per la ricerca delle prove non sarà più consentito per tutti quei reati comuni che affliggono la vita quotidiana dei cittadini: in nome di una "falsa tutela della privacy" si è ridotto in modo smisurato uno strumento essenziale e insostituibile che in questi anni ha portato alla soluzione di numerosissimi casi tra cui uno in particolare ancora molto vivo nella memoria non solo dei cittadini di Parma ma di tutto il Paese e che ha avuto come vittima un bimbo di soli 17 mesi».
«Infine il provvedimento prevede un durissimo colpo alla libertà di stampa. Con questo provvedimento i cittadini devono sapere che saranno meno sicuri e meno informati».