«Il 23 luglio è il termine ultimo per presentare le candidature per il segretario nazionale del PD in vista del Congresso. Ho letto le piattaforme ufficialmente presentate così come le diverse interviste rilasciate dai candidati. E' giunto il momento delle scelte e ho deciso di aderire alla mozione e alla candidatura a segretario nazionale del PD di
Dario Franceschini. La mia è una scelta che vuole scommettere sul PD e sul suo progetto originario per raggiungere finalmente l'obiettivo finora mancato: mescolarci, non dividerci sulla base delle militanze di provenienza ne su contrapposizioni che prescindono dai contenuti.
Rilanciare il PD con determinazione per recuperare anche coloro che si sono allontanati; dare radici a un partito che nel quadro di una democrazia bipolare sia il baricentro e il motore riformista nel campo del centrosinistra, così si deve intendere la nostra vocazione maggioritaria. Dobbiamo delineare un'identità politica e una proposta di governo per il paese definita ma culturalmente plurale, costruire un partito che difenda come oro la forza dei propri militanti ma che non rinunci ad avere un rapporto stretto con gli elettori da coinvolgere nei momenti delle grandi scelte. Un partito laico perché la laicità oggi è la garanzia della libertà di tutti che creda nel futuro con parole chiare che indichino la via di un riformismo moderno sulle quali costruire un programma di governo: fiducia, regole, uguaglianza, merito, qualità.
Un partito che sappia rivendicare con orgoglio il lavoro straordinario fatto insieme. Un partito che valorizzi la libertà di scelta e di lavoro delle donne e che investa sui giovani e sui loro talenti. Questi sono alcuni punti sul profilo culturale e sull'identità del PD proposti da
Franceschini, che ne delineano la direzione di marcia, la visione della politica e la responsabilità nei confronti del paese: a partire da queste motivazioni ho aderito alla sua mozione.
Mi auguro che il dibattito congressuale possa offrire un confronto vero per dare al PD una guida sicura capace di affrontare le sfide del futuro. Un confronto nel merito, onesto, e che qualunque sia la scelta che avverrà nel congresso e con le primarie, deve vederci uniti.
Lo vogliono i nostri iscritti, lo vogliono i nostri elettori, lo dobbiamo fare per il paese».
On. Carmen Motta