Class action -  Motta (PD), «La legge è stata depotenziata dal Governo ed entrerà in vigore solo nel 2010: non sarà più una tutela per consumatori e risparmiatori»

 Dichiarazione dell'onorevole Carmen Motta, dopo l'approvazione del provvedimento (Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese) dei giorni scorsi:


«La cosiddetta ‘azione collettiva' introdotta da Bersani, è stata, prima rinviata ed ora definitivamente depotenziata nel suo effetto di tutela dei consumatori e dei risparmiatori: entrerà in vigore solo dal gennaio 2010 e non avrà effetti retroattivi.

Dopo mesi di rinvii finalmente è ormai chiaro che il vero intendimento del Governo sul tema class action - ovvero la possibilità di cittadini e consumatori di rivolgersi collettivamente alla magistratura per far valere i propri diritti - era quello di vanificare gli effetti di tutela prodotti dalla norma voluta dal Governo Prodi.

Ricordo che quando si verificò il crack della Parmalat, vennero a Parma e a Collecchio molti ministri dell'allora Governo Berlusconi che in modo inequivocabile assunsero impegni molto precisi, non solo perché quell'azienda potesse continuare ad operare, come in effetti è avvenuto grazie all'impegno di tutte le istituzioni locali e nazionali coinvolte in particolar modo dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali ma anche affinché i consumatori che erano stati traditi dalla vicenda Parmalat, con l'acquisto dei bond, potessero essere adeguatamente tutelati.

In questo modo viene dato un colpo di spugna sulle responsabilità oggettive che sono state all'origine del crack Parmalat e del crak Cirio - solo per citare i due casi che hanno colpito molti cittadini italiani - e si lasciano i risparmiatori senza la possibilità di ottenere risarcimenti. Si tratta, evidentemente, di una scelta politica del Governo e della maggioranza. Una scelta che il Partito Democratico giudica grave, che ha contrastato in Aula e che ha visto il parere negativo del Governo su un mio specifico Ordine del Giorno: una scelta che ha provocato l'indignazione, oltre che delle associazioni dei consumatori, anche del presidente dell'Antitrust Catricalà che in modo molto esplicito ha parlato di una scelta, evidentemente, finalizzata a salvare qualcosa o qualcuno».