"Il motivo per cui poco meno di due mesi fa ho chiesto il voto dei cittadini è lo stesso per cui io oggi ho scelto di appoggiare Pierluigi Bersani come futuro segretario del Partito Democratico. In lui ­nelle sue precedenti esperienze di governo così come nel modello di partito che ha in mente ­ riconosco infatti quella concretezza che è al centro del mio modo di fare politica".
Così il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli ha motivato l'appoggio alla candidatura di Pierluigi Bersani alla segreteria del Partito Democratico. "L'idea che per fare bene serve un lavoro paziente di ascolto, innanzitutto, e di confronto con la gente, le imprese, i territori ­ ha spiegato ­ è al centro del modo di governare mio e di tanti altri amministratori che come me hanno scelto Bersani".
"Abbiamo bisogno ­- ha proseguito - di un partito che sappia dare un senso al percorso individuale di vita di ciascuno dentro una scommessa collettiva, che sappia far crescere il senso di appartenenza e l'identità. Un partito che sa stare in campo, in mezzo alla gente, che si fa carico dei problemi e si dimostri capace di proporre e realizzare soluzioni. In questi mesi si è imboccata troppe volte la scorciatoia del nuovismo di facciata, fatto di polemiche sterili e di proclami inutili. Quel che ci serve, invece, è un partito che sappia essere in campo insieme alla gente, e che apra spazi di coinvolgimento i più larghi possibile".
"Questo è il nuovo civismo di cui parla Bersani, la nuova politica di cui Parma, il nord e tutto il Paese hanno bisogno. È lìidea di una politica utile, che ritrova in questo lavoro la propria dignità. Questa è la vera sfida, non quella tra giovani e apparato o tra vecchio e nuovo. Sono distinzioni che durano lo spazio di un mattino e non cambiano niente. La sfida vera è per una politica utile, che sappia innovare nei fatti".
"Questo -­ ha concluso Bernazzoli ­- Bersani ha dimostrato di saperlo fare. È stato lui, come ministro, a compiere nel nostro Paese lìunico tentativo serio per superare rigidità e vecchi privilegi, liberalizzando settori chiusi ai giovani e che scaricavano sulle spalle dei cittadini il costo di rendite di posizione anacronistiche. Facendolo si è inimicato categorie importanti, ma lo ha fatto ugualmente. Il nostro Paese ha bisogno di persone capaci di mettere l'interesse generale e di lungo periodo davanti al tornaconto personale e immediato. Questa è la vera novità di cui la nostra politica ha bisogno e che anche io intendo sostenere".