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3 settembre 2009: Le donne di Parma a sostegno di Dario Franceschini



Il coraggio di investire sulle donne come forza di cambiamento della società

Le donne del PD a sostegno di Dario Franceschini e Mariangela Bastico

Questo documento è stato promosso dalle parlamentari che hanno aderito alla mozione Franceschini ed è stato condiviso anche dalle democratiche del nostro territorio che sostengono la candidatura a segretario nazionale di Dario Franceschini e la candidatura di Mariangela Bastico alla segreteria regionale.

"Uguaglianza significa valorizzare la libertà di scelta e di lavoro delle donne.

Perché la libertà delle donne è la condizione essenziale per avere una società più dinamica e moderna, in cui la parità tra generi sia semplicemente garantita da una vera selezione sui talenti e le qualità personali.

Nel mondo la battaglia per i diritti umani delle donne come diritti universali attraversa continenti, etnie, culture. L'emancipazione di interi popoli, pensiamo all'Africa, da povertà, malattie, sopraffazioni sta avvenendo grazie alla capacità di governo delle donne.

L'ONU ha indicato fra gli obiettivi del millennio la libertà delle donne in ogni ambito della vita pubblica e ha individuato nella collaborazione fra uomini e donne la strada per ridefinire il valore della famiglia, i ruoli nella società, le responsabilità nella politica e nelle istituzioni.

Possiamo partire da queste indicazioni e iniziare un cammino inedito per risolvere i tanti problemi e rispondere alle  attese delle donne del nostro paese.

L'Italia non è in Europa, se guardiamo al tema della rappresentanza.

Le donne elette in tutte le istituzioni sono ancora pochissime, manca una legge sul riequilibrio della rappresentanza fra uomini e donne ad ogni livello nella vita pubblica.

L'articolo 51 della Costituzione parla chiaro, ma ha bisogno di strumenti applicativi.
Siamo lontanissimi da una democrazia paritaria, ma anche quella delle pari opportunità non è vicina.

Questo tema interpella direttamente un partito che ha l'ambizione di essere nuovo per davvero.

Per le donne serve una parola in più: il coraggio.

Il coraggio di investire sulle donne come forza di cambiamento della società.

Il coraggio di riconoscere la donna come essenziale per una cultura laica, aperta alla convivenza, che riconosce, accoglie, e valorizza le differenze.

La responsabilità politica delle donne sta nella capacità di essere squadra, nell'incontro e non nello scontro fra le generazioni, nella trasmissione dell'esperienza e nell'ascolto delle novità.

Sta nella capacità di mettere in discussione certezze per comprendere il punto di vista altro, nella caparbietà di far divenire le debolezze punti di forza, nel conflitto positivo che genera qualità della rappresentanza.

Le donne hanno cambiato il volto della politica, hanno criticato il potere fine a se stesso, hanno cercato di finalizzarlo alle conquiste civili e alla crescita di valori condivisi.

La politica italiana ha bisogno di più donne.

Pensiamo a come ricostruire luoghi plurali delle donne nel PD, inventando forme e modi, affinché sia possibile far vivere una nuova autonomia femminile che ha nell'incontro con la parte maschile del partito il compimento di un disegno, di una visione credibile da proporre al paese.

Allora il rinnovamento che auspichiamo sarà davvero il frutto di una storia in cammino, in cui tutti, uomini e donne insieme, saranno protagonisti nella solidarietà, nella distinzione non gerarchica dei ruoli, nella comune passione di una nuova politica per il nostro paese.

Ma la libertà delle donne si misura anche e soprattutto in politiche attive.

Per questo proponiamo misure di sostegno all'occupazione femminile, dirette alla condivisione dei ruoli nella famiglia e alla conciliazione fra lavoro e vita personale, e proponiamo un credito fiscale ai genitori che lavorano per le spese relative alla crescita e al mantenimento dei figli.

E sono queste le basi su cui vogliamo costruire un nuovo patto fra generazioni e generi.

Un patto che riguardi anche il sistema previdenziale. Oggi è possibile e giusto chiedere la disponibilità ai genitori di lavorare qualche anno di più, se viene data a loro la certezza che questo serve non per finanziare sprechi, ma per dare ai propri figli più ammortizzatori sociali e più certezze sul loro futuro previdenziale.

La nostra proposta è di recuperare il principio della flessibilità del pensionamento proprio della legge Dini del 1995: in particolare fissando una fascia di età comune per uomini e donne, all'interno della quale ciascuno possa scegliere il pensionamento sulla base delle proprie condizioni di lavoro e di vita familiare e personale.

L'equiparazione del sistema nel caso delle donne deve essere accompagnata da misure che considerino i periodi di maternità e il lavoro di cura ancora prevalentemente svolto dalle donne, ad esempio riconoscendo, come avviene in altri paesi europei, un certo ammontare di contributi figurativi in corrispondenza di tali periodi.

Serve un patto che allarghi le opportunità per tutti i cittadini nelle diverse fasi della vita, rispettandone e valorizzandone le diversità.

La promozione dell'eguaglianza implica valorizzare il lavoro come manifestazione essenziale della creatività e della dignità dell'autonomia delle persone."

Queste sono le priorità che vogliamo vedere riconosciute nel Partito Democratico e che ritroviamo espresse nella mozione di Dario Franceschini e nel programma di Mariangela Bastico per il PD dell'Emilia-Romagna.























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