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8 settembre 2009: Simona Caselli: "Per queste ragioni sostengo la candidatura di Franceschini"



Questo primo Congresso del PD è importante perché si svolge in un momento storico di particolare criticità, interna ed internazionale a causa della crisi economica che da molti mesi stiamo vivendo, cui si aggiunge in Italia una preoccupante crisi morale e di agibilità democratica, e perché ci chiama a fare chiarezza sulla proposta politica del partito, la sua organizzazione e la sua guida per rafforzarne il ruolo nella società.

Non ho gradito l'avvio della fase congressuale, caratterizzato dall'enfasi esclusiva sui nomi dei candidati alla segreteria nazionale ed ai relativi schieramenti, prima ancora che venissero delineati i contenuti programmatici. Bersani, Franceschini e Marino sono persone di grande qualità, umana e politica, portatori di un prezioso stile fatto di sobrietà, serietà e spirito di servizio, per cui la scelta non poteva, per me, basarsi solo sul profilo del leader, tanto più che il carisma di un capo da solo non basta, se non è accompagnato dal lavoro di una squadra di ottimo livello e, in un grande partito, da un sostegno diffuso che venga dal cuore e dall'intelligenza di tanti cittadini.
Per questo ho deciso di aspettare e di prendere una decisione dopo la presentazione dei programmi e l'avvio del confronto fra le mozioni. E' stata una scelta utile, che mi ha consentito di partecipare ad iniziative, ascoltare e leggere i contributi di molte persone - dirigenti o semplici iscritti - e di apprezzare la ricchezza di risorse esistente nel PD.
I contenuti programmatici in realtà si vanno sempre più rivelando piuttosto convergenti (cosa del resto naturale, visto che siamo nello stesso partito) e le differenze che permangono non sono comunque tali da configurare visioni inconciliabili su temi cruciali.


Semmai ho trovato che le questioni nazionali abbiano lasciato troppo poco spazio allo scenario globale, da cui pure dipende gran parte del nostro futuro: la crisi economica, partita ormai due anni fa negli Stati Uniti e che da oltre un anno pesa sull'Europa, ha rappresentato il fallimento di un paradigma economico che sembrava inattaccabile, ma dopo tutti questi mesi ancora non si vede un'alternativa. Sembra prevalere una logica dei "piccoli aggiustamenti", che non garantisce per nulla che un simile disastro non torni ad abbattersi su di noi, nè che si abbandoni quella logica predatoria del profitto di breve periodo che ha portato alla perdita completa di ogni rapporto tra l'economia reale e quella finanziaria, ad un uso scriteriato delle risorse naturali ed all'ampliamento delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito, oggi addirittura peggiori che nel 1929.
Credo che il Partito di Centrosinistra più grande d'Europa abbia il dovere di fare uno scatto in più su questo tema, proponendo riforme radicali che fissino regole davvero nuove e politiche di rilancio della domanda globale in chiave fortemente redistributiva, le uniche che possono tirarci fuori dalla crisi in modo duraturo e socialmente sostenibile. Mi sento quindi impegnata, nei limiti delle mie capacità, a produrre un contributo specifico al congresso, su questa materia.
Il Congresso è stato convocato poche settimane dopo la conclusione dell'ultima tornata elettorale, che mi ha vista impegnata, come candidata alle Europee, in una campagna intensissima ed emozionante, conclusasi con un risultato personale davvero lusinghiero, frutto del coinvolgimento e della partecipazione di tante persone, della valorizzazione di passioni ed intelligenze in uno lavoro congiunto di ascolto, proposta, innovazione che è stato percepito ed apprezzato: un metodo che credo possa rappresentare un patrimonio da non disperdere.
Questa esperienza, fisicamente tanto faticosa, ma umanamente esaltante, mi ha consentito di incontrare molte persone, che ho ascoltato con attenzione e di constatare quanto la politica e la democrazia abbiano a che fare con la vita concreta dei cittadini e che il perseguimento di una BUONA QUALITA' della politica è un dovere assoluto.
Poiché vivo questo Congresso come proseguimento del lavoro svolto per le elezioni europee, caratterizzato da partecipazione ed innovazione, ho deciso di basarmi, per decidere fra le mozioni, su una serie di richieste ricorrenti nelle centinaia di lettere, sms, email che ho ricevuto dopo le elezioni. Molte persone, nell'esortarmi a continuare nell'impegno politico, mi hanno chiesto di rappresentare un'istanza di cambiamento e nel contempo di forte unità del Partito.
Quei messaggi hanno avuto un peso decisivo nella mia scelta di sostenere la lista "Semplicemente Democratici", in appoggio a Dario Franceschini, in base ad alcuni elementi chiave che indico di seguito:



PENSARE AL FUTURO: il futuro del PD non sarà fatto di ex-qualcosa ma semplicemente di democratici. In questo senso la mozione Franceschini mi pare più ispirata allo spirito fondativo del PD e più orientata al futuro. La lista "Semplicemente Democratici", in questo contesto, vuole essere inclusiva anche dei tanti che non hanno alle spalle esperienze di lunga militanza, ma si sono avvicinati alla politica grazie all'idea del PD ed al suo progetto originario.



SPIRITO UNITARIO: iscritti ed elettori ci richiamano continuamente all'unità. Molta parte dei problemi vissuti dal PD nei primi mesi sono proprio derivati dall'immagine disunita ed ostaggio di protagonismi individuali che ha procurato disaffezione e rigetto nel nostro elettorato. E' quindi opportuno mescolare il più possibile esperienze e provenienze e concentrarsi molto sul dopo congresso per agire uniti ed efficacemente nell'azione di opposizione al Governo e per vincere le prossime sfide elettorali. Tale unità sarà possibile se la vivacità del confronto non sfocerà in "correntismo" e se, quindi, la nuova classe dirigente sarà scelta su base di merito e non di fedeltà ad un capo o ad un gruppo. Per la lista Semplicemente Democratici questo è un punto essenziale. Inoltre, per quanto mi riguarda, mi impegno fin da ora, nel dibattito congressuale, a mantenere uno stile rigorosamente improntato ad evitare ogni forma di polemica personale nei confronti di componenti delle altre mozioni.



CAMBIAMENTO: i nostri iscritti ed i nostri elettori ce lo chiedono a gran voce. Guai a deludere questa aspettativa. Non ci si chiede di distruggere niente o di disfarci frettolosamente di esperienze preziose, ma di creare un ambiente che valorizzi davvero, al di fuori da logiche spartitorie, le intelligenze di tanti e soprattutto di chi finora è stato poco rappresentato, a cominciare dai giovani e dalle donne. Se garantiremo un partito aperto, radicato nei territori, dove merito e spirito di servizio siano elementi essenziali nella formazione dei gruppi dirigenti, il cambiamento verrà da sé.
In questo senso la carica innovativa di cui è portatrice la lista "Semplicemente Democratici" è notevole, anche nel metodo, a partire dalla scelta di darsi un programma autonomo, creato con il concorso di migliaia di persone collegate in rete che hanno aderito al progetto.



LEGALITA' ED ETICA: nessuna società e nessuna economia possono svilupparsi in modo armonioso e democratico senza un fortissimo riferimento etico ed un assoluto rispetto della legalità. Da troppo tempo ne parliamo troppo poco. La presenza nella lista "Semplicemente Democratici" di Rita Borsellino, europarlamentare da sempre impegnata nella lotta alla mafia e fondatrice di Libera - Associazione contro le mafie, con la quale da cooperatrice collaboro da anni, è di per sé garanzia di forte impegno su questo decisivo fronte per il progresso e la democrazia del nostro Paese.


LA FORMA PARTITO: non credo ad un partito liquido. Voglio invece far parte di un partito solido, strutturato sul territorio, ben organizzato e di conseguenza efficiente. Voglio che sia aperto agli iscritti ed alla società perché in questo mondo globale le forme di partecipazione sono molteplici ed essere democratici vuol dire essere il più inclusivi possibile evitando l'autoreferenzialità. Voglio un partito che parli a tutti e sappia ascoltare, discutere, fare sintesi e proposte chiare, che torni finalmente a parlare di politica anche nei circoli e che questi siano visibili e riconoscibili dai cittadini come luoghi aperti a cui rivolgersi con fiducia, nella certezza di trovare ascolto e considerazione.
La mozione Franceschini riserva un ruolo importante e convinto alle consultazioni primarie, per me necessarie sia per le cariche monocratiche, che per i candidati alla segreteria nazionale e regionale del Partito, ma anche per definire, se non si riuscirà a cambiare l'attuale - orrenda - legge elettorale, i candidati di collegio, restituendo così ai cittadini quella libertà di scelta che l'attuale legge nega loro. Per quanto riguarda l'organizzazione del partito, la presenza di Piero Fassino, che ha già dimostrato sul campo di sapere come si costruisce un partito radicato ed efficiente e lo si porta al successo, è per me un elemento di assoluta garanzia.



VALORI FONDANTI: è necessaria una difesa intransigente dei valori fondamentali della nostra democrazia, a cominciare dai principi della Costituzione Repubblicana, dall'etica, dalla legalità. Tutto il PD, senza distinzioni, è senz'altro impegnato su questo; per me, che sono iscritta all'ANPI da anni e con convinzione, è bello trovarmi al fianco di Franceschini e Fassino, entrambi figli di comandanti partigiani, che incarnano, anche nelle loro storie personali, quelle tradizioni socialista e popolare da cui è nata la democrazia repubblicana. Quanto al fondamentale valore della laicità, anch'esso sancito dalla Costituzione, Franceschini ha più volte dimostrato di essere davvero un credente laico, che sa distinguere le questioni di fede dall'esercizio della rappresentanza istituzionale.

Sebbene la mia indole non sia incline alle "battaglie" interne ma più portata al lavoro unitario, ho fatto la mia scelta, ma sia chiaro che rimango molto gelosa della mia autonomia di giudizio e che non farò sconti a nessuno.
Ora facciamo un bel Congresso, che ci consegni un PD credibile, autorevole, innovato, organizzato e chiaro, quindi dedichiamoci tutti assieme con passione e coraggio a rendere migliore il paese e la società in cui viviamo.



Simona Caselli




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