Il congresso del Partito Democratico continua il suo corso. Ho sempre pensato che sarebbe stato meglio affrontare in modo diverso questa fase politica. Avrei voluto vedere subito, dopo le elezioni del giugno scorso, un Partito Democratico con uno spirito nuovo: fortemente coeso nel suo gruppo dirigente a tutti i livelli, impegnato in un dibattito politico stringente sulla condizione dell'Italia, sulle grandi sfide e sulle idee che attraversano il nostro tempo e il mondo, sul declino della nostra democrazia, sullo stato della società italiana e sulla rigenerazione profonda, soprattutto culturale e morale, da cui bisogna ripartire per cambiare anche la politica.
Avrei voluto un Partito Democratico rivolto a ciò che sta fuori di sé, aperto e propositivo, capace di riflettere a fondo sulla sua storia e sul suo percorso. Senza sconti. Per attrezzarsi meglio a costruire un futuro stabile e sicuro per il nostro Paese. Non vedo confronto, ascolto, sintesi adeguati alla sfida. Si è ritenuta prioritaria e risolutiva la competizione per la leadership, tanto debole, a mio parere, sui contenuti quanto divisiva e correntizia nelle sue dinamiche interne, soprattutto ai livelli locali.
Per queste ragioni non mi sono "schierata" in questo combattimento, non ho partecipato alla conta, non ho aderito a nessuna delle tre mozioni. Ora è iniziato il tempo delle assemblee di circolo per il dibattito alla base e il voto. Anch'io vi parteciperò, volendo condividere fino in fondo il destino del mio popolo, ed esprimendo il mio voto come una scommessa per il futuro.
Sul piano nazionale voterò il candidato che a mio parere meglio incarna oggettivamente la domanda di cambiamento rivolta al Partito Democratico: Ignazio Marino.
Per la segreteria regionale in Emilia Romagna voterò una delle pochissime donne candidate in questo congresso: Mariangela Bastico. Segno di un cammino storico delle donne che non può interrompersi e anche per ciò stesso segno di una dialettica politica più aperta e inclusiva nella nostra regione, indispensabile per vincere e per ben governare.
Ben oltre le parti e le convenienze di parte, mi sta a cuore l'intero Partito Democratico. Mi stanno a cuore la sua unità e la sua coesione. Per questo vi è bisogno di libertà e di gratuità, a partire dal basso per ricostruire il valore e il primato della politica. Il Partito Democratico è l'unica grande speranza per l'Italia.
Ripartiamo dalla nostra coscienza, dalla nostra passione, dal nostro impegno intelligente, lungimirante, costruttivo. Gli elettori e il nostro Paese meritano che noi diamo il meglio di noi stessi. Tutti insieme.
Albertina Soliani