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11 gennaio 2010: Giuseppe Bizzi candidato Segretario dell'Unione Comunale di Parma



 

Linee politico-programmatiche per la candidatura
di Giuseppe Bizzi a Segretario
dell'Unione Comunale di Parma del Partito Democratico

Il percorso congressuale del nostro Partito a livello locale ci porterà anche all'elezione del Segretario comunale. Il suo mandato si colloca temporalmente tra le Primarie del 25 ottobre 2009 e le Amministrative del 2012. Due eventi che caratterizzano contenuti e percorsi della prossima Segreteria cittadina.
Il successo delle primarie, che in città hanno visto 12mila votanti, conferma questa consultazione come elemento identitario del nostro Partito, "formidabile strumento di democrazia e partecipazione" come ha sottolineato il Segretario regionale Stefano Bonaccini nel suo discorso di investitura, che mette in proficua relazione le dinamiche interne con il consenso esterno e gli iscritti - motore fondamentale del Pd - con la platea più ampia degli elettori.
E' una dinamica che non può riguardare solo il momento congressuale ma, con il necessario discernimento politico, deve rappresentare uno stile di costante verifica delle scelte fondamentali del partito.


Una di queste scelte è senza dubbio quella relativa al candidato Sindaco per il 2012 per la quale le primarie si profilano, allo stato attuale, come lo strumento più adeguato. Andranno scelte in modo condiviso come momento di partenza di un percorso ampio e coinvolgente e non utilizzate come elemento di frattura o subite con rassegnazione come unico sbocco possibile di un processo in stallo. In questo senso i tempi ampi rispetto alla data delle elezioni saranno fondamentali, perché non si ritorni a recriminare, come nelle ultime due tornate amministrative, sulle poche settimane avute a disposizione. Sarà il 2011 l'anno cruciale per la scelta del candidato e per la definizione del programma.
Per quanto riguarda l'elaborazione del programma, la Segreteria cittadina dovrà valorizzare ogni esperienza e contributo, a partire naturalmente dal grande lavoro del Gruppo del Pd in Consiglio comunale. Ma anche i consiglieri di Quartiere e i Circoli dovranno portare il loro apporto di lettura e proposta per il territorio.
In generale, il dialogo della Segreteria comunale con gli eletti dovrà essere costante perché, nel rispetto della diversità dei ruoli, si comprendano a fondo i problemi e le possibili soluzioni politiche e si giunga a sintesi alte e condivise che permettano al Pd di offrire ai cittadini posizioni univoche e chiare.



Altro riferimento imprescindibile per la definizione dei contenuti saranno i Dipartimenti tematici con cui si organizzerà l'Esecutivo provinciale del Partito, perché la lettura della città avvenga attraverso la valorizzazione delle competenze del Partito e con sguardo aperto a tutto il territorio provinciale e regionale. La chiusura al territorio circostante e la pretesa autosufficienza della città rappresentano infatti uno dei principali limiti culturali e amministrativi dell'esperienza del centrodestra alla guida di Parma.
Inoltre dovrà essere costante l'allargamento a esperienze e competenze anche al di fuori del partito, valorizzando i Forum e un rapporto costante con le associazioni e con chi, sul campo, si occupa quotidianamente di temi fondamentali per la città.
In generale ogni voce della società civile, soprattutto se si assume l'onere di auto-organizzarsi, dovrà trovare nel Partito cittadino un atteggiamento di attento ascolto, nel rigoroso rispetto della reciproca autonomia e del dovere della politica di decidere in tempi rapidi e per il bene comune.
L'Unione comunale dovrà avere, in ogni sua articolazione, antenne vigili per cogliere temi e esperienze che esprimono nuove istanze nella società, promuovendo percorsi partecipati sulle questioni poste.


Questo lavoro sui contenuti, da iniziare immediatamente, dovrà dare vita nella primavera del 2011 a una grande Assemblea programmatica del Partito Democratico. La chiarezza sulle proposte di governo diventerà il punto di partenza per affrontare con coerenza il nodo delle alleanze, che dovranno guardare sia a sinistra che al centro, con l'obiettivo di creare una coalizione ampia, coesa e fortemente competitiva, in grado di riportare il centrosinistra al governo della città. Il contributo degli alleati e naturalmente le sottolineature del candidato Sindaco, che dovrà essere individuato non oltre l'autunno del 2011, porteranno alla stesura del programma definitivo con cui presentarsi agli elettori.
Il centrosinistra potrà tornare a vincere alle Comunali se saprà proporsi come culturalmente alternativo al centrodestra. Occorre un nuovo progetto che superi "l'egoismo urbano" di Parma, denunciato recentemente dal presidente del Censis Giuseppe De Rita, per aprire davvero la città alle opportunità di sviluppo che offre la dimensione europea e internazionale, per affrontare con capacità e coraggio le sfide del futuro, insieme a vecchi e nuovi cittadini, giovani, famiglie, corpi intermedi, imprese.

Un nuovo progetto di città che faccia dei diritti e della dignità di ogni persona e della coesione sociale le basi su cui fondare un'alta qualità della vita per tutti, che realizzi in ogni ambito la differenza di visione tra noi e il centrodestra che potrebbe sintetizzarsi con le parole pronunciate da Clinton nel 2005: "Noi siamo per un mondo in cui cooperiamo tutte le volte che possiamo e agiamo da soli soltanto quando siamo costretti. Loro sono per un  mondo in cui agiscono da soli tutte le volte che è possibile e sono disposti a cooperare con altri solo quando non possono farne a meno".
Nel 2012 sarà la prima volta che alle Comunali si presenterà il Partito Democratico, la grande novità della politica italiana. Anche per Parma dovremo essere in grado di mettere in campo il nuovo riformismo di cui il Pd è portatore, dicendo parole alternative su sviluppo della città, sostenibilità, sicurezza, viabilità, welfare, cultura, integrazione, solidarietà. Tante di queste parole di novità per la città hanno già cominciato a risuonare nel lavoro del Gruppo consiliare del Pd, nei Forum tematici, nel confronto con le associazioni, nelle competenze dei singoli: nel percorso verso l'Assemblea programmatica dovremo condurle a diventare proposte politiche chiare e percorribili.


In Regione, in Provincia, in tanti Comuni del Parmense il Pd dimostra ogni giorno che ha la capacità di unire forza progettuale ideale e capacità amministrativa concreta. Non esiste amministrazione neutrale, ma ogni atto esprime una concezione politica che, solo se esplicitata, non inganna i cittadini. Il civismo parmigiano, che pure ha intercettato istanze di innovazione nella società parmense, mostra oggi tutti i limiti di un'esperienza ridotta a cartello di amministratori e foglia di fico di un'Amministrazione che ha nel Popolo della Libertà il suo vero riferimento politico.
L'alternatività del Partito Democratico e del centrosinistra si dovrà esplicitare anche in una chiara affermazione dell'autonomia della politica, come condizione di ascolto di tutte le componenti della società e di decisione per il bene comune, in una vigilanza costante su legalità e trasparenza, in una rigorosa lontananza da ogni conflitto di interessi.
Sapere amministrare e sapere rilanciare: questa è e dovrà essere la forza del Partito Democratico. Un riferimento importante ci viene da come Vasco Errani ha accompagnato la sua ricandidatura a Presidente dell'Emilia Romagna: non solo per continuare una buona amministrazione, ma per alzare ulteriormente l'asticella degli obiettivi di solidarietà, diritti e rispetto del territorio per il prossimo quinquennio.

Le Regionali rappresentano il primo, importantissimo banco di prova per il Partito Democratico a tutti i livelli. Sappiamo che il risultato a Parma sarà collegato anche alla capacità di un ampio coinvolgimento nella scelta di candidati rappresentativi e competitivi, da sottoporre agli elettori attraverso il sistema con preferenze previsto per le elezioni regionali.
Il sistema garantisce già una sorta di primarie tra gli elettori: per questo la Direzione regionale ha deliberato di affidare alla consultazione tra gli iscritti la definizione delle candidature. In questo percorso, che dovrà prevedere reale possibilità di scelta e risultati vincolanti, avrà un ruolo fondamentale il confronto nei Circoli. Compito della Segreteria comunale sarà accompagnare questo percorso in città perché risulti momento significativo e arricchente.
E veniamo dunque ai Circoli, motore fondamentale della vita del Partito Democratico sul territorio, come è stato sottolineato con forza da tutte le tre mozioni durante la fase congressuale. Utilizziamo solitamente l'espressione "essere radicati nel territorio". Avere radici non significa semplice presidio del Quartiere, ma essere dentro la vita e le dinamiche del territorio, essere in costante relazione con le istituzioni, le agenzie educative, le esperienze associative, i cittadini. Il momento della campagna elettorale, peraltro fondamentale, sarà tanto più efficace quanto sarà tappa di un dialogo continuativo. A questo lavoro quotidiano e puntuale sul territorio si deve accompagnare la valorizzazione dei Circoli come luogo vivo, prossimo, accessibile di confronto politico e di relazioni tra gli iscritti e i cittadini tutti.

Il radicamento nella vita della città comporta anche la necessità di dare vita ad alcuni Circoli d'ambiente - pensiamo ad esempio al mondo dell'Università così rilevante per Parma -, come sollecitato dallo stesso Segretario nazionale Pierluigi Bersani nel suo intervento all'Assemblea nazionale.
Uno dei principali compiti della Segreteria cittadina sarà proprio quello di sostenere e coordinare la vita dei Circoli e il lavoro dei Segretari e dei Direttivi. Per questo sono necessarie sedi adeguate (qualche Circolo ne è ancora sprovvisto) e risorse economiche.
Da questo punto di vista è da porre a tema la possibilità di bilancio autonomo per l'Unione Comunale perché, in virtù di una sussidiarietà interna al partito, ci possa essere agilità di gestione per sostenere i Circoli e le iniziative a livello comunale, a partire dal percorso verso l'Assemblea programmatica.
Investimento fondamentale da parte del livello provinciale è quello di dotare l'Unione Comunale di una sede propria in una zona centrale della città, perché possa essere riferimento visibile e continuativo, luogo di organizzazione, confronto e iniziative.


Da queste priorità discende un'organizzazione della nuova Segreteria cittadina che potrà contare sul prezioso lavoro svolto fin qui dal Segretario e dalla Segreteria uscenti. I componenti della Segreteria cittadina, equilibrati nel numero per genere, dovranno esprimere competenze e una disponibilità di tempo che permetta il lavoro collegiale e giorni certi di reperibilità nella sede cittadina.
In un essenziale lavoro di costante confronto e raccordo con la Segreteria provinciale che valorizzi al massimo l'unità del Partito e eviti inutili sovrapposizioni di organismi e deleghe, si prevedono i seguenti incarichi:
- organizzazione
- comunicazione
- rapporto con i circoli
- rapporto con i consiglieri comunali e di quartiere
- rapporto con le associazioni e i comitati
- programma per le comunali 2012

I temi che riguardano la città non avranno deleghe specifiche, ma competenze e contributi alimenteranno sia i Dipartimenti tematici provinciali che il percorso verso l'Assemblea programmatica. All'interno di queste realtà, consiglieri comunali e di Quartiere e segretari di Circolo dovranno sempre trovare persone competenti di riferimento per ogni ambito cittadino.
Sarà fondamentale da parte dell'Unione comunale una comunicazione chiara, continuativa, accattivante nel linguaggio e negli strumenti, attraverso gli attuali e eventualmente nuovi canali, puntando in particolare sul web. Questo sia per fare conoscere all'esterno le iniziative e le posizioni del livello comunale in tutte le sue articolazioni (con sinergie con strumenti già in atto come il sito del Gruppo consiliare del Pd), sia per favorire la partecipazione degli iscritti alla vita del Partito e il dialogo costante con gli elettori delle Primarie.


L'Assemblea comunale è luogo di elaborazione e verifica costante per la Segreteria: il numero di componenti limitato (circa 65) consentirà un lavoro continuativo e partecipato, che potrà essere affidato al presidente dell'Assemblea di cui sarebbe opportuno prevedere l'elezione.
Queste linee politico-programmatiche, elaborate anche grazie al contributo di tanti che hanno incoraggiato la mia candidatura a Segretario dell'Unione Comunale di Parma, costituiscono un contributo aperto che si potrà arricchire sia attraverso singoli interventi che nel corso del dibattito congressuale. Il frutto finale di questo percorso sarà il documento con cui presenterò la mia candidatura all'Assemblea comunale, organo a cui compete l'elezione del Segretario cittadino.
Mi candido in modo trasversale alle mozioni e oltre le mozioni. Nella mia piccola esperienza ho intrecciato percorsi culturali, associativi, politici e congressuali, sempre sentendomi a casa nel progetto dell'Ulivo e nella realizzazione del Partito Democratico, il nostro Partito. Un Partito che vogliamo coraggioso, aperto, inclusivo verso nuove energie che si sono messe in gioco anche nella recente fase delle Primarie. E' anche per rappresentare questa capacità del Pd di cogliere e accogliere questi segnali di novità che, con spirito di servizio, propongo la mia candidatura.


Giuseppe Bizzi


Brevi note biografiche

Giuseppe Bizzi ha 39 anni e abita a Parma. E' sposato e papà di Bianca, Maria e Agnese.
Dopo la laurea in filosofia all'Università Cattolica di Milano, ha frequentato un master sulla comunicazione nello stesso ateneo diventando giornalista professionista.
E' stato per cinque anni direttore del settimanale diocesano Vita Nuova, poi responsabile di uffici stampa, maturando una specifica esperienza nella comunicazione istituzionale e politica. Attualmente collabora con un'agenzia di comunicazione come responsabile dei contenuti e dei progetti editoriali.
Convinto sostenitore del progetto dell'Ulivo, è arrivato all'impegno nel partito Democratico attraverso la Margherita e l'Associazione per il Partito Democratico, di cui è stato portavoce provinciale.
Fa parte del Consiglio direttivo della Fondazione Andrea Borri, è socio di Legambiente e del circolo Il Borgo, di cui dirige la newsletter.
E' socio fondatore di una cooperativa sociale di servizi educativi, di cui è attualmente consigliere di amministrazione.
E' attento ai temi del consumo critico: aderisce alla rete dei Bilanci di Giustizia e a un Gruppo di acquisto solidale.




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