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13 maggio 2019: Resoconto del Consiglio comunale del 29 aprile 2019




1. Nostre Interrogazioni

Jacopozzi sul bilancio partecipativo nei quartieri: è stata fatta per contestare la tempistica del bando di coprogrammazione (14 giorni di apertura) e le poche risorse messe in campo complessivamente per i progetti.  Ci è stato confermato dall'assessore che le tempistiche non erano ben calibrate e la fine del progetto è stata procrastinata di un mese. Abbiamo ricordato che addirittura il CCV Pablo si è rifiutato di partecipare alla progettazione.
Bonetti sulla situazione legata all'assolvimento dell'obbligo vaccinale nelle scuole comunali.  Con questa interrogazione, nata anche in seguito ai recenti casi - avvenuti in città - di contagio da malattie per cui esiste vaccinazione, ha chiesto all'assessore Seletti di avere ragguagli in merito alla situazione nelle scuole comunali, in particolar modo nidi e infanzia. A marzo è infatti scaduto il termine di proroga per la presentazione delle certificazioni per le vaccinazioni obbligatorie e in alcune città, come Rimini, il Comune ha segnalato in Procura i casi di bambini con situazioni irregolari. L'assessore ha confermato che al momento si è verificato solo un caso di allontanamento dalle strutture, ma che sono in corso altri controlli. L'invito, fatto durante l'interrogazione, era però anche quello di predisporre un piano educativo e di sensibilizzazione. Non tutte le situazioni sono infatti direttamente monitorabili (ad esempio le strutture private), ma molto lavoro può essere fatto dal comune in coordinamento con l'Ausl che, ricordiamo, segnala da aprile 22 casi di morbillo in città.

2. Nostre comunicazioni

Recuperiamo una comunicazione di Lavagetto del precedente Consiglio, “saltata” per errore nello scorso resoconto, relativa a un presunto atto di bullismo in una scuola di Parma:
“Nei giorni scorsi ha destato clamore l’episodio di bullismo emerso dalla cronaca cittadina, svoltosi, secondo una parte della stampa, presso la scuola per l’Europa.

Ovviamente il bullismo è un problema politico rilevante ad ampio raggio che va oltre i limiti del consiglio comunale per cui non penso sia questa la sede per una analisi di fatti di cronaca a parte la preoccupazione ed il dispiacere verso i soggetti coinvolti che ritengo ci unisca tutti senza dover dare giudizi di merito che competono ad altri soggetti. […] Motivo di questa comunicazione è viceversa lo stupore rispetto al commento che ha svolto il Comune di Parma, in persona del non meglio identificato “assessorato competente”.

Il Comune, che non era nemmeno stato menzionato dagli articoli della stampa, si è sentito in dovere di comunicare pubblicamente di essere a disposizione della autorità giudiziaria nella vicenda, chiarendo inoltre di avere compiuto segnalazioni su un episodio del quale evidentemente era conoscenza. Una comunicazione francamente mal riuscita se non altro, e potenzialmente generatrice di equivoci da sgombrare quanto prima.

Non è infatti dato di sapere quale sarebbe il grado di coinvolgimento del Comune ed il titolo di tale ipotizzata disponibilità in questa vicenda, che tuttavia una ragione per mettersi a disposizione della autorità giudiziaria e per dichiararlo alla Città, ce la deve avere avuta. Ma si tratta della autorità giudiziaria: se il comune si mette a disposizione della stessa, si tratta di un fatto rilevante per la Città. Se peraltro si era a conoscenza di un episodio prima che lo stesso venisse alle cronache, sarebbe opportuno conoscere quali iniziative sta effettuando il Comune per la prevenzione di tali fenomeni.

Non intendo ulteriormente sindacare sul punto, vista la delicatezza della questione. Tuttavia suggerirei di integrare con la dovuta trasparenza la dichiarazione. In fin dei conti, nonostante per qualcuno il nome della scuola sia stato oggetto di privacy, la questione è purtroppo uscita sulla stampa e poiché si tratta di una istituzione che riceve finanziamento ministeriale rilevante e che ha un ruolo significativo dal punto di vista della presenza culturale anche della nostra comunità, è opportuno che non vi siano equivoci sul rapporto che quella istituzione ha con il nostro Comune e sul coinvolgimento presunto, potenziale o quale che esso sia ed in quale veste, dell’assessorato competente quale che esso sia”.

Tornando al 29/4…

Jacopozzi sui nuovi bandi per la gestione delle strutture di accoglienza dei richiedenti asilo,deciso dal Ministero dell’Interno, fortemente contestato dai soggetti impegnati nel settore:
“E stato forte e chiaro il passo compiuto da alcune associazioni cittadine che non hanno aderito ai Bandi della Prefettura per i CAS (centri di accoglienza straordinaria): questa non può dirsi accoglienza. L’accoglienza infatti coinvolge la dimensione globale della persona e non solo quella fisica (vitto e alloggio) e questo bando, ribassato per volontà del governo di quasi la metà del contributo, non permette nient’altro. E le associazioni come Ciac, Caritas, Di mano in mano, CAV, Betania non ci stanno: non è per questo che sono nate, per organizzare solo un servizio e sopperire alle esigenze delle pubbliche amministrazioni ma per sostenere percorsi di vita positivi per le persone, di speranza e di emancipazione dal disagio precedente, qualunque esso sia. Persone, non problemi sociali: e l’ottica cambia tutto. Il “decreto Salvini” ha cambiato alla radice l’approccio, lo sguardo e il metodo nei confronti dei “migranti”: ha dimezzato il budget di progetto riducendo i famosi “migranti economici” a clandestini pericolosi da rinchiudere in centri sicuri (sicuri per noi italiani!!), solo da sfamare. Altro fattore gravissimo del bando è che in esso scompare il sostegno alla “tratta” femminile a scopo prostituzione, per cui ancora una volta sono le donne le prime vittime dei tagli economici che ora impediscono davvero di affrontare con serietà e radicalità questo scempio. Cav e Di mano in mano lo hanno denunciato con forza chiedendo ragioni di questa scelta che taglia le gambe ai percorsi tutti femminili fino ad ora intrapresi.
Condividiamo questa presa di posizione netta delle realtà accoglienti della città che stanno dicendo no al nuovo bando ma che continuano a mantenere vivi i progetti attivati negli sprar e nelle case. Se altre associazioni hanno deciso di aderire al bando auspichiamo che abbiano risorse economiche sufficienti per dare una accoglienza di qualità ( formazione, accompagnamento psicologico ecc…), nonostante la forte riduzione del contributo (da 35 a 21 euro) Noi continuiamo a pensare che questa nuova legge 113 sia profondamente ingiusta e inopportuna sia per le conseguenze che ha sulle persone richiedenti protezione che per l’impoverimento della cultura della accoglienza e del concetto stesso di giustizia sociale. Il Partito Democratico questo lo ha sempre sostenuto e lo porterà avanti con forza e determinazione in vista delle elezioni europee , anche perché gli scenari internazionali non ci fanno sperare che nei paesi in povertà e disastro politico vi siano prospettive di miglioramento e che “chiudere i porti” e i cuori sia una soluzione intelligente”.
Campanini susituazione di degrado in via Palermo:come segnalato dal circolo PD San Leonardo, sono stati trovati rifiuti ingombranti (divani, materassi) e un ratto morto in mezzo alla strada (il problema topi è stato peraltro segnalato anche in altre zone della città). Via Palermo ha urgente necessità di riqualificazione.

3. Delibere: Bilancio consuntivo 2018

Intervento del capogruppo Lavagetto:

“L’assessore Ferretti, nel corso della discussione sul bilancio preventivo 2018 aveva definito, con un pochino di compiacimento, quel previsionale “resiliente”.
Oggi che siamo chiamato a verificare quanto le previsioni di quel bilancio siano state attese o disattese, diciamo subito con preoccupazione che sembra più veritiero parlare di inefficienza, piuttosto che di resilienza.
Un’inefficienza nei numeri, che è la fotografia di una Città nella quale si sta diffondendo, a volte anche oltre misura, una opinione di cui faremmo bene a preoccuparci tutti quanti, cioè che la città  sia abbandonata a sé stessa: basta parlare con le persone, si va dalle lamentele più tradizionali come quelle delle buche, al tema della sicurezza, alla viabilità, si tende a tralasciare, sbagliando, il tema dell’inquinamento che è sempre più grave, al verde pubblico, ai sevizi ecc.
Il giudizio sulla programmazione di un ente che chiude il bilancio con l’annunciato avanzo milionario non può essere positivo.  Soprattutto quando tra le migliaia di parole, si alternano due concetti che non quadrano: da un lato si dice continuamente “mancano soldi”, e poi si chiude il bilancio con 75 milioni di avanzo. Dall’altro l’amministrazione si loda continuamente per esempio di piani di investimento triennali per opere pubbliche da 55, 70, 75, 80, milioni per esercizio, e poi a consuntivo apprendiamo che per spese in conto capitale se ne impiegano 28 mentre 46 vanno nel fondo pluriennale vincolato. Fondo che, spiegano i revisori, rappresenta appunto la fotografia della efficienza della amministrazione nel far coincidere i programmi ai tempi di esecuzione. E qui veramente la quantità di parole alla fine diventa rumore di fondo, promesse rimandate, tempi esasperanti. Pensiamo a Piazzale della Pace, che oltre a non essere necessario e costoso, doveva finire il 25 aprile ed è ancora chiuso. Come era già accaduto per il Ponte romano, finito un anno dopo e che quest’estate si porterà altri lavori di manutenzione. Pensiamo al palazzo di San Paolo, il cui parco resta chiuso (e per inciso: ma perché uno dei pochi luoghi della storia dell’umanesimo di Parma dovrebbe accogliere un padiglione del cibo? Io lo trovo uno strano biglietto da visita per una capitale culturale). E non torno sull’elenco delle opere, tanto faremo presto la prossima variazione di bilancio. 
Noi cittadini paghiamo le imposte più alte da anni.
Del resto, nel raffronto tra entrate e spese ricorrenti, si realizza un notevole  AVANZO ECONOMICO-FINANZIARIO  pari a circa 13 milioni di euro: questo tranquillizza rispetto alla sostenibilità dell’ente, ma l’anno scorso il dato era 10 milioni di avanzo, oggi è 13, e la pressione fiscale è invariata. Risultati perfettamente in linea con tutte le gestioni del Comune  dal 2012 in avanti,  ma in contraddizione con il  Bilancio di previsione 2018, dove si era fatto ricorso alla previsione di entrate straordinarie degli oneri di urbanizzazione, cioè con un strumento legittimo perché consentito dalla legge, ma, certamente discutibile perché si finanziano spese correnti, ripetitive, con Entrate straordinarie, ed è ill secondo anno consecutivo: visti i numeri possiamo concludere che ricorrere agli  strumenti straordinari può essere evitato.
Ci sono economie importanti: cioè per dirla chiara soldi impegnati ma non spesi, messi a disposizione della Giunta dal consiglio Comunale in sede di previsionale.
Nella missione ordine pubblico e sicurezza c’è una economia di oltre 500.000 euro: qui la spiegazione nella relazione della giunta parla di economie per personale. La cosa è significativa se si considera la continua richiesta di presenza dei Vigili che emerge ormai dalla campagna elettorale 2017, perché non spendere.
Altra economia significativa: oltre un milione di risparmio per servizi di istruzione: minori spese per asili 824.000 euro, eppure non mancano esigenze sul territorio nel quale si stanno diffondendo a macchia d’olio le soluzioni fa da te. 
Meno 500 mila euro per attività culturali: segnalo di nuovo che la città, per la prima volta nella storia, è al 44esimo posto per offerta culturale secondo le statistiche del sole 24 ore. E per inciso, c’è stata una commissione in merito ai programmi di parma 2020 nella quale i dati della programmazione non sono stati resi noti, perché pare che li custodisca solo la dirigente. Speriamo bene. Meno quasi 4 milioni di euro per il welfare:  una economia maggiore di quella dell’anno passato. Ogni anno a previsionale discutiamo e ci viene detto che l’importo previsto verrà aumentato durante l’anno, quindi non è vero che ci sono tagli. Ma a cosa serve aumentare durante l’anno le previsioni di spesa, se poi non si spendono? Si spiega, ci dite, perché i fondi non sono stati erogati per tempo. tuttavia alcune situazioni dipendono chiaramente da scelta politica basta guardare gli interventi sulla disabilità laddove le economie sono solo parzialmente giustificate da minori entrate. O  l’economia relativa agli interventi per infanzia e minori con risparmio di 800 mila euro con minori spese per servizi.  Piccola ma significativa l’economia sulle spese per il contenimento dell’inquinamento: una materia nella quale sentiamo promesse a non finire da anni, polemiche sull’uso dei veicoli, ma alla fine ci sono solo le domeniche ecologiche e null’altro, mentre l’inquinamento è una emergenza. Economie totali 24 milioni di euro.  Altri sintomi della inefficienza: 135 milioni di euro di residui attivi che poi incidono sulla composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità, che vincola l’avanzo. Cioè un gatto che si morde la coda, ma la cui origine è la mancata percezione di crediti che ammontano a una cifra esorbitante e soprattutto nella parte risalente nel tempo visto che vi sono residui attivi da oltre cinque anni. Qui il dato va integrato con la decrescita dell’imu, cui i revisori raccomandano attenzione, e con l’ammontare della mancata riscossione della Tari che sfiora i 20 milioni, con tanto di richiamo dei revisori, per non parlare delle multe delle quali viene riscossa la metà dell’accertato, anche qui con una strana strategia tra previsionale e consuntivo laddove in sede di previsione si alimenta la voce multe sistematicamente per chiudere il bilancio in pareggio, ma poi si incassano la metà degli importi. Che non può dipendere soltanto dal periodo in cui le multe vengono emesse come spesso si tenta di spiegare. C’è poi il dato dei contributi per permessi di costruzione che sfiora i 13 milioni, che denota come l’attività edilizia non si sia arrestata ma anzi prosegua, con il contributo del mall nel consumo di suolo. Infine, l’entità dei  DEBITI FUORI BILANCIO non è diminuita, è viceversa diminuita l’attività del consiglio comunale che non ha prodotto molto negli ultimi mesi, salvo debiti fuori bilancio, variazioni di bilancio ed oggi il consuntivo. I bilanci del comune, da qualche anno, sono sempre uguali a sé stessi anche se progressivamente le caratteristiche criticabili vanno incrementando di anno in anno. Questo quadro critico deve, a nostro giudizio, cambiare. Lo dicono gli indicatori delle condizioni economiche della città, lo dicono i cittadini come ricordavo prima. Si battono i populismi togliendo ai populismi gli argomenti, con i fatti. E qua di fatti se ne vedono ancora pochi per invertire la tendenza, per convincere i cittadini.  Non bastano più le belle parole. Ho festeggiato con preoccupazione quest’anno il XXV aprile, consapevole che non basta celebrare, bisogna praticare i valori. Soprattutto noi. Io sono tra quelli che credono che questa amministrazione resterà in carica fino al 2022. lo diranno i fatti  ma mi dispiacerebbe sbagliare per la città. Non mi occupo di ingegnerie politiche da tempo, e ne sono sollevato. Tuttavia mi è evidente quali siano le prospettive che si vedono oggi nel contesto locale, ed è qui che dovete essere richiamati a responsabilità da noi. Noi non cerchiamo di essere né troppo severi né poco severi, né troppo polemici né sterili, svolgiamo il nostro ruolo e cerchiamo di fare il meglio sul merito: il quadro politico oggi però impone di guardare avanti e di impegnarsi per la città a tempo pieno, altrimenti il rischio che si corre è quello di consegnare Parma oggi o tra tre anni a soluzioni alternative che pensano di poter fare a meno dei nostri valori fondanti. Qua la responsabilità è la vostra. Il terreno sotto ai piedi  del populismo dovete toglierlo prima di tutto voi. Restando a Parma. Su quel percorso noi ci saremo: oggi questo bilancio purtroppo non ce lo consente.  Siete voi, maggioranza, che dovete scuotervi nel bene e nel male”. Campanini (sintesi) il bilancio finanziario è anche un bilancio politico. La città sta meglio che nel 2017? Alcuni aspetti positivi ci sono, ma non vediamo un vero miglioramento. Sappiamo che non è semplice, ma la narrazione tutta positiva sull’andamento di questa amministrazione non corrisponde alla realtà e al sentire dei cittadini. Occorre maggiore ascolto, maggiore capacità di intervento (troppi gli annunci rispetto alle realizzazioni) e una diversa “regia”, che sembra mancare da tempo, con troppe iniziative scollegate tra loro e scarso coordinamento tra gli assessorati. C’è una certa confusione. Per fare un esempio, i problemi del centro storico, così come quelli delle periferie, hanno bisogno di un approccio integrato, non a compartimenti stagni: sociale, commercio, sicurezza, cultura, decoro… Non vediamo ancora questa capacità di aggredire i problemi e di darsi una strategia chiara e coerente. Sul fronte delle entrate ancora poco  dai progetti europei(400.000 euro), con Comuni che invece riescono a portare a casa milioni di euro. Voto contrario sulla delibera.
  1. Petizione del “Comitato Parma in centro”
Il “Comitato Parma In Centro“ ha presentato una petizione (reperibile on line) firmata da circa 2900 cittadini, in cui sono proposte diverse iniziative che per i promotori dovrebbero aiutare la vita del centro storico. La vicenda è stata complessa sia dal punto di vista del metodo di discussione, sia sull’esito da dare ad essa. Qualche momento di tensione per le aperte contestazioni verso la Giunta di alcuni cittadini, presenti fra il nutrito pubblico. Seduta sospesa e poi ripresa senza incidenti. Dopo un lungo dibattito il Presidente, dopo averlo concordato con i capigruppo, ha proposto che la petizione venga affrontata nelle sue diverse parti nelle Commissioni.




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