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11 settembre 2019: Comunicato Stampa gruppo PD in Consiglio comunale



Dalle colonne della Gazzetta di Parma l’Onorevole e contemporaneamente Consigliera Comunale Laura Cavandoli, forse immemore dei due incarichi pubblici che riveste contemporaneamente da circa un anno, accusa il Governo Conte bis di attaccamento alle “poltrone”.  Del resto, l’onorevole parla a nome di un partito, la Lega di Salvini, che si è distinto il giorno dopo aver causato la caduta di un Governo in cui faceva bello e cattivo tempo, per avere offerto proprio la poltrona di Presidente del Consiglio all’onorevole Di Maio pur di non perdere la propria, dopo avere combinato la frittata estiva. Da che pulpito.

Lo stesso pulpito che ad ottobre dell’anno scorso aveva, con il decreto sicurezza 1, privato i richiedenti asilo del diritto alla iscrizione anagrafica, una decisione apparsa immediatamente anticostituzionale oltre che gravida di conseguenze negative per i Comuni e per la sicurezza dei cittadini, e, soprattutto, inutile in assenza dei rimpatri che l’ex Ministro dell’interno della Lega non è mai riuscito a far altro che annunciare.

Ricordiamo le proteste dei Sindaci italiani dettate sia dalla ingiustizia del provvedimento sia dalla ingovernabilità della situazione per i Comuni: per colpa della norma, quante persone prive di residenza, restano completamente ignote alle città? Avevamo allora incalzato il Sindaco Pizzarotti affinché istituisse un albo dei richiedenti, con lo scopo di mantenere il governo del fenomeno ed ovviare, nel rispetto della legge, alle carenze del decreto sicurezza. Nel tempo sono intervenute varie sentenze dei tribunali italiani (una delle quali a Parma) che hanno riconosciuto il diritto alla iscrizione anagrafica e l’obbligo per i Comuni di disapplicare il decreto sicurezza. Ieri è arrivata la notizia della direttiva emanata dal sindaco Pizzarotti in base alla quale, a seguito della pronuncia del tribunale di Parma,  il Comune procederà alla iscrizione anagrafica. Una notizia che accogliamo positivamente nonostante ci siano voluti 9 mesi, una sentenza di un Tribunale, e forse anche un cambio di Governo: da sempre sostenevamo che il Comune dovesse fare di più sul tema e ci aspettiamo altrettanta determinazione sul mantenimento del sistema di accoglienza e sulle politiche per l’integrazione. Questa situazione però evidenzia ancora di più l’inefficienza dei provvedimenti della Lega che tra rimpatri mai effettuati e sentenze di Tribunali, ha generato più insicurezza sul territorio, minor governo dei fenomeni, e prima ancora violazioni dei diritti della persona umana. In 14 mesi di Governo la Lega ha partorito provvedimenti che vengono annullati dai tribunali: difficile fare “sicurezza” andando contro il diritto. Di sicuro non è così che si sta dalla parte degli italiani.   

Lorenzo Lavagetto, Daria Jacopozzi, Sandro Campanini, Caterina Bonetti
Consiglieri del gruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Parma




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