9 giugno 2011: Lapide per Salò. Dichiarazione di Roberto Garbi e Lorenza Dodi
Per il vicesindaco di Parma il bianco e il nero pari sono. Tra chi contrasta, con una più che comprensibile e giustificata veemenza, l'apologia politica di chi combatteva contro la libertà e questi ultimi non c'è differenza. Come dire: lottare contro il fascismo o lottare contro la libertà per lui sono la stessa cosa. Una visione davvero singolare e povera della storia, priva di valori di riferimento, lontana anni luce da quella che ha guidato tutti coloro che hanno costruito e difeso la nostra nazione.
Neanche a lui può sfuggire che tra rispettare i defunti e inaugurare una lapide che ricorda ed esalta chi ha scelto di combattere e morire per la repubblica fascista di Salò, schierandosi dalla parte degli invasori nazisti, passa una bella differenza. Se poi questo gesto lo si compie addirittura nel giorno in cui si ricorda la nascita della nostra Repubblica non sfugge a nessuno come tutto ciò suoni ad oltraggio della memoria di chi per arrivare alla proclamazione della repubblica ha dato la propria vita.
A Buzzi tutto questo non interessa e meno che a lui interessa a un Vignali ormai davvero imbarazzante. Dovrebbe essere il primo cittadino ma non riesce più neanche a prendere posizione sulle questioni di fondo, brillando sempre e soltanto per la propria assenza colpevole.
Bene hanno fatto i consiglieri del PD ad uscire dall'aula. Parma ha bisogno di un sindaco vero e di un governo che si fondi su valori forti, quelli della sua storia, quelli che questa giunta continua a calpestare.
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