Nella seduta del 21 giugno 2011 la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, ha licenziato il progetto di legge proposto dalla Giunta regionale che “disciplina la partecipazione della Regione ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno dell’edilizia residenziale sociale". Durante la seduta della Commissione il consigliere PD Gabriele Ferrari in qualità di relatore, ha letto la relazione di presentazione della legge.
La proposta legislativa – si legge nella relazione di Ferrari - autorizza la Regione a sottoscrivere quote di capitali di fondi immobiliari chiusi aventi come finalità prioritaria la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale sociale da offrire alle famiglie a condizioni più convenienti di quelle offerte dal mercato. La Regione potrà sottoscrivere quote di capitale dei fondi sia con apporti di denaro, sia conferendo beni immobiliari.”
Nel piano nazionale di edilizia abitativa si prevede la costituzione di una rete di fondi immobiliari chiusi con al vertice uno o più fondi nazionali che impieghino le loro dotazioni per acquisire quote di minoranza nei medesimi fondi immobiliari che potranno essere costituiti a livello locale, sub-regionale o regionale. Fra i criteri cui devono attenersi i fondi nazionali per investire nei fondi regionali ve ne sono alcuni molto rilevanti ben presenti nell’articolato del provvedimento in oggetto: una efficace strategia di risposta ai bisogni abitativi locali attraverso la realizzazione d’interventi sostenibili dal punto di vista economico, sociale, ambientale ed energetico, l’integrazione con le politiche pubbliche locali, programmi di riqualificazione o trasformazione urbana, realizzazione d’infrastrutture locali strategiche per il territorio, piani di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, l’eventuale apporto di contributi pubblici o privati, ad esempio attivati da amministrazioni locali, dallo Stato o dall’Unione Europea."
Nella nuova norma è prevista la possibilità che l’amministrazione regionale fornisca assistenza tecnica agli enti locali interessati a sottoporre i relativi programmi di intervento di edilizia residenziale sociale al finanziamento dei fondi immobiliari chiusi partecipati dalla Regione.
Per sviluppare, in maniera adeguata, le importanti opportunità offerte da questo innovativo strumento - conclude Gabriele Ferrari nella sua relazione - è opportuno che la Regione assuma partecipazioni, nei fondi immobiliari chiusi che realizzano gli investimenti, esclusivamente sul territorio regionale. Con la legge 6/2009 la Regione ha stabilito di destinare una quota della capacità edificatoria definita dagli strumenti comunali di pianificazione urbanistica all’edilizia residenziale pubblica. Questo fa sì che i Comuni siano interlocutori imprescindibili dei fondi immobiliari chiusi, non solo per gli interventi di ers, ma per l’intero volume dei loro investimenti immobiliari. Soprattutto per i Comuni più piccoli potrebbe risultare molto problematico gestire, senza un’adeguata assistenza tecnica, spesso non disponibile all’interno delle municipalità, un confronto adeguato con le strategie d’investimento dei fondi; è per questo motivo che il progetto prevede la possibilità, per i Comuni, di avvalersi dell’assistenza della Regione.