12 aprile 2012: Birmania. Soliani (PD): "La costruzione della democrazia è irreversibile"

"Il Senato della Repubblica, forse l'unico al mondo, ha discusso delle riforme democratiche in Birmania approvando all'unanimità una mozione che impegna il governo italiano ad intensificare le relazioni democratiche e politiche e a superare le sanzioni. Il sottosegretario Staffan De Mistura, a nome del governo, ha espresso il suo consenso e ha annunciato che il Ministro degli Esteri Terzi sarà a Lussemburgo il 23 aprile per discutere della situazione in Myanmar e dal 24 al 26 andrà in visita ufficiale". Lo dichiara la senatrice del Pd Albertina Soliani, prima firmataria della mozione che ha avuto il voto unanime del Senato. "Siamo di fronte - ha detto Soliani - a una svolta storica, da quando il capo del governo Thein Sein ha avviato la transizione verso la democrazia e Aung San Suu Kyi, dopo anni di isolamento e arresti domiciliari, ha vinto le elezioni suppletive ed è entrata in parlamento. La strada è ancora lunga, ma la costruzione della democrazia è irreversibile. Questo è il tempo della cooperazione politica e quindi del superamento delle sanzioni, soprattutto nelle parti che colpiscono la popolazione stremata da anni di povertà e sofferenza, come anche gli Stati Uniti si apprestano a fare. Un superamento delle sanzioni che vada di pari passo con il consolidamento del processo di riforma avviato e la liberazione di tutti i prigionieri politici". "E' tempo - ha detto Soliani - di intensificare da parte dell'Italia, che è stata con Piero Fassino inviato speciale dell'Unione Europea, tra coloro che hanno favorito l'evoluzione della situazione, i rapporti politici, economici e culturali con Myanmar e Aung San Suu Kyi. L'Italia assuma nel mondo l'iniziativa di difendere i diritti umani universali e dia forza alla democrazia che sarà sempre di più il valore costitutivo del mondo nuovo. Aung San Suu Kyi ha vissuto e sta vivendo la scelta della democrazia come scelta esigente, vive la concentrazione non la dissipazione, il sacrificio non il privilegio, il rigore non il lassismo, la dignità non la volgarità. La sua è una idea della politica intrisa di spiritualità, non importa a quale fonte sia attinta (nel suo caso, il buddismo)". "La spiritualità è vissuta come autentica categoria della politica che distingue, discerne, cerca l'essenziale, si esprime con la gratuità, la non violenza, la compassione, una lingua nuova e feconda anche per la nostra democrazia. Un esempio - conclude Soliani - per tutti noi"
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