19 settembre 2012: Bilancio Comune. Pagliari (PD): "Le dichiarazione dell'assessore Capelli necessitano di alcune precisazioni"

In primo luogo, rilevo che la verità dei fatti non dovrebbe disturbare nessuno.
C'è stata, in Consiglio comunale e non solo, l'attività delle Opposizioni - e, tra queste, quella molto significativa del Gruppo PD - che, per quattro anni e mezzo, hanno svolto, con decisione e indipendenza, il proprio lavoro, denunziando - ad esempio - dalla SPIP (era l'ottobre 2007), alle varianti al POC, al piano dei parcheggi sotterranei, alle assunzioni ex artt. 90 e 110, al complessivo malgoverno, allo sperpero del denaro pubblico e alla voragine del debito del sistema Comune-Società partecipate.
Ci sono stati i Consiglieri comunali del Gruppo PD, che, in sinergia con le altre Opposizioni, sono stati per lungo tempo gli unici "indignados" nello scetticismo della Città, ma che, man mano, hanno conquistato l'attenzione dei Parmigiani e che hanno contribuito, in modo determinate, al dimissionamento del Sindaco e della Giunta; dimissionamento, che ha chiuso quella nefasta stagione e che ha bloccato l'irrefrenabile corsa al debito. E devo ricordare che il Gruppo PD, fin dalla discussione sul bilancio preventivo 2007, ha denunciato l'esistenza di un disavanzo, la necessità di un'"operazione-verità" e la disponibilità a collaborare nell'operazione di risanamento nell'interesse della Città. Il che è come dire che, se fosse stato ascoltato, si sarebbe evitata la creazione della voragine del debito.
Con le dimissioni così arrivate, la "locomotiva" comunale, di cui parla l'Assessore al Bilancio, ha finito la sua folle corsa.
Ciò premesso, che la locomotiva stessa si sia fermata sull'orlo del precipizio o meno non mi pare così certo.
Soprattutto, non mi sembra sicuro che non possa riprendere la sua corsa verso il baratro, nell'inerzia dell'Amministrazione, perché il debito è un peso in espansione e può modificare il precario equilibrio (?), che assicura al momento - secondo l'Assessore al Bilancio - l'arresto della "locomotiva" sull'orlo del precipizio.
Fuor di metafora, senza un'azione tempestiva ed efficace di risanamento il rischio del tracollo è grandissimo. E, se nel precipizio non dovesse cadere la "locomotiva" comunale, rischia di cadervi la Città, alla quale si deve una via di uscita e alla quale non si può continuare a dire - semplicemente - che "non ci sono soldi".
In secondo luogo, l'Assessore accenna al rapporto tra debito del Comune e del debito delle Società partecipate.
Se ben capisco la sua tesi, posso convenire che ci siano interrelazioni, senza la sussistenza di un'interdipendenza assoluta, tra il debito comunale e quello delle Società partecipate.
Questo fatto, però, sta semplicemente ad indicare che è necessaria una strategia complessiva, quale, peraltro, a suo modo, ha ipotizzato il Commissario con il suo piano.
Il problema è che questo piano è di un Tecnico, mentre Parma, eleggendo il Sindaco, ha chiesto - ed ha diritto - ad un progetto politico, che, nel rispetto delle leggi e dell'esigenza di risanamento, offra ai Cittadini l'uscita dal tunnel, evitando che il disastro lasciato dal Centrodestra ricada sui servizi essenziali e sulla qualità della vita.
Giorgio Pagliari
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