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6 novembre 2012: C. Mantelli (PD) scive a l'Avvenire in merito alla pagina su Parma



  Gentile direttore,
le scrivo dopo aver letto la pagina che il suo giornale ha dedicato a Parma. La tesi sottostante - che traspare anche nella scelta di intervistare solo l'ex sindaco Vignali - è che la caduta della giunta di centrodestra sia stata dovuta all'allarmismo provocato dalla diffusione di cifre sballate anche con l'avvallo dell'opposizione di cui, con qualche responsabilità, facevo e faccio tuttora parte. Sinceramente per noi che a Parma viviamo e lavoriamo sarebbe bello fosse davvero così.
Sostenere che il debito del Comune - diretto o maturato nelle partecipate - è sostenibile perché ‘coperto' da un patrimonio di valore superiore è tecnicamente ineccepibile, quanto ben poco significativo nella pratica. Quel patrimonio è, infatti, in gran parte invendibile e dunque il suo valore è solo sulla carta. Tant'è che, per esempio, neanche la nuova Giunta Pizzarotti è riuscita a farsi concedere dalle banche un prestito a favore di Parmainfrastrutture S.p.A, mettendo quel patrimonio a garanzia. E se quel prestito non dovesse arrivare si creeranno "situazioni potenzialmente devastanti per la città", sostiene la relazione dell'assessore Capelli.
Sono basi su cui un buon padre di famiglia dormirebbe sonni tranquilli? Non credo. Ma un buon padre di famiglia non avrebbe neanche prodotto un fortissimo squilibrio nella gestione del Comune continuando per anni - come ha fatto il centrodestra - a coprire le spese correnti con entrate straordinarie. La conseguenza, oggi, è che per rientrare in equilibrio dobbiamo ridurre la spesa corrente (cioè i servizi) e aumentare le entrate correnti (cioè le tasse e le tariffe). Le pare una buona notizia per i parmigiani, soprattutto per le fasce più deboli?
Da ultimo lo stesso assessore Capelli ammette che affinché non si aprano a Parma "scenari dagli esiti non prevedibili" sarà necessario che "i creditori e in particolare il sistema bancario e i principali fornitori" cioè le imprese, che danno lavoro a tanti nostri concittadini "non intendano perseguire soluzioni ostili". Ovvero, per essere più chiari, è necessario che siano disponibili a "possibili rinunce a parte delle proprie ragioni", cioè dei propri crediti. In sintesi: se il conto lo pagheranno le imprese e le banche il Comune potrà uscire dal vicolo in cui il centrodestra lo ha cacciato.
Questa è la realtà, denunciata a suo tempo dall'opposizione, confermata oggi da chi ha responsabilità di governo della città. Tecnicamente non siamo al dissesto, ma la situazione  - spero comprenderà - rassicura ben poco i cittadini di Parma.


Carla Mantelli

Segretaria cittadina

Partito Democratico - Parma




Allegati
Avvenire 30 Ottobre 2012
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