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14 novembre 2012: Reverberi (PD). Dall'abolizione dei quartieri ad una nuova iniziativa di partecipazione



  Con il D.L. 2/2010 con Legge di conversione n° 42 del marzo 2010 sono state sciolte le circoscrizioni nei Comuni con meno di 250.000 abitanti.
La motivazione prevalente del dibattito politico di quel tempo era la volontà di semplificazione e riduzione dei costi della politica.
Tutto ciò, oggi, alla stragrande maggioranza dei cittadini appare persino ridicolo, guardando agli scandali orribili ed enormi venuti alla luce a tutti i livelli istituzionali della cosa pubblica.
Anche a Parma, ovviamente, i consigli di quartiere sono stati aboliti; rimangono, però, solo sulla carta ( v. Statuto del Comune al titolo III Cap. 1, art. 44) dove ne vengono stabilite le competenze:  " il Consiglio di quartiere rappresenta all'Amministrazione comunale le esigenze, le istanze e le proposte della popolazione del quartiere".
La legge che prevedeva la soppressione dei quartieri, non vietava che gli stessi Comuni potessero prevedere forme di partecipazione territoriale dei cittadini, a costo zero.
Partendo dal fatto che i quartieri già vivevano una fase difficile, privi di deleghe effettive da parte dell'amministrazione di centrodestra; erano comunque, con i consiglieri eletti dai cittadini, una presenza democratica nelle diverse zone della città a cui si rivolgevano singole persone, associazioni, comitati su questioni economiche, sociali e culturali, che interessavano le nostre comunità.
Ora l'attuale giunta comunale di Parma è impegnata in un tour di riunioni nei quartieri  " per accogliere suggerimenti e creare nuovi punti di ascolto". Quali? Come organizzati? In realtà sembra pura propaganda ed autopromozione da parte di  un movimento politico, il M5S, che non lascia nemmeno parlare i suoi componenti liberamente in televisione; figuriamoci se terrà in conto il libero pensiero dei cittadini, persino se loro elettori!
Di fronte a questa parodia della partecipazione, con i cittadini ridotti al ruolo di suggeritori e/o ascoltatori plaudenti di uno spettacolo, è urgente una proposta concreta del Partito Democratico. Va benissimo la richiesta rivolta a Pier Luigi Bersani affinché il centrosinistra si impegni nazionalmente per una legge di riordino del decentramento e per il ripristino dei quartieri.
Ma nel frattempo, noi democratici cosa concretamente possiamo fare qui ed ora a Parma? La nostra proposta, credo, debba essere fondata su un principio: una città dove le persone siano  " cittadini" a tutti gli effetti e non semplicemente abitanti o ospiti.
La persona, il cittadino, è al centro come soggetto, non come oggetto delle politiche amministrative, per sviluppare una comunità più giusta a misura di tutti, inclusiva.
Cosa ne è oggi delle sedi dei consigli di quartiere chiusi?
Credo che si debba ripartire dall'utilizzo pubblico di quei luoghi, in cui tanti cittadini vedevano la presenza dislocata del Municipio.
Il vecchio quartiere diventi la  "casa amica" dei residenti in una determinata zona ed avremo ad es. la  "Casa amica Parma - Oltretorrente", la "Casa amica Parma - Montanara" etc.
In questi luoghi l'Amministrazione nomini due Garanti ( uno di maggioranza ed uno di opposizione) per una loro funzione pubblica,  per garantirne l'apertura alla cittadinanza con finalità sociali, in giorni ed orari stabiliti e pubblici, supportati da un dipendente comunale adibito ad una sorta di  " sportello dei diritti".
Sarà un'opportunità di partecipazione libera e democratica, dove potranno rivolgersi le singole persone, comitati e/o associazioni di cittadini, di ogni categoria sociale.
Lo scopo: fornire informazioni sul funzionamento della P.A., effettuare segnalazioni su strade, scuole, sui servizi pubblici in generale, presentare richieste per l'accesso e supporto/sostegno per la redazione di documentazione per pratiche inerenti le attività civiche ed amministrative.
I garanti del Comune potranno, infine, organizzare  " albi di volontari" che si occupino, senza fine di lucro, delle attività organizzate da altri e dalla medesima amministrazione.
Se l'attuale Giunta comunale non vorrà recepire una proposta di questo tipo; credo che il PD dovrà emblematicamente sperimentarla periodicamente con i suoi gazebo vicino alle sedi dei quartieri rivolgendosi direttamente ai nostri cittadini.
Questa sarebbe una prova autentica di quanto noi puntiamo sulla partecipazione, sulla collaborazione, sull'autorganizzazione dei nostri concittadini, per valorizzarne le energie e l'impegno, per una nuova riscossa civica.



Rossella  Reverberi
già Consigliera del Quartiere Oltretorrente





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