11 febbraio 2013: Sangalli incontra le Pmi di Parma. “Le priorità: riforma del lavoro, pagamenti certi e nuove regole per le banche”

"Un tedesco va in banca per un prestito e paga l'1%. Un italiano è costretto a sborsare circa il 3% in più. A questo aggiungiamo che 2.500 società di capitali, pressoché indisturbate, sono responsabili dell'80% dell'evasione fiscale. Così non possiamo andare avanti". Una fotografia impietosa dell'economia nazionale scattata da Gian Carlo Sangalli, senatore del Pd, esperto di Piccole e Medie Imprese, intervenuto ieri a Collecchio al centro civico "Casa I Prati" ad un incontro organizzato dal neo costituito Forum sulle Pmi e le professioni. Ovvero un gruppo di analisi e ricerca composto da 30 tra tecnici e imprenditori, al quale hanno aderito numerose personalità della società civile. "Un laboratorio che testimonia un'apertura unica al territorio nella nostra regione - ha spiegato Sangalli -, sul quale il Pd vuole investire per riprodurlo su scala nazionale". Ridurre il carico fiscale, tagliare la burocrazia pubblica, riformare il mercato del lavoro, riscrivere le regole del sistema bancario, restituire ai Comuni capacità d'investimento. Queste le principali sollecitazioni emerse dai 13 interventi del dibattito guidato dall'imprenditrice Franca Ormindelli (cofondatrice del Forum Pmi), da Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri, candidati del Pd di Parma alla Camera dei Deputati.In evidenza, l'appello arrivato dal settore edile, rappresentato da Andrea Baghi, esponente dell'Ance parmense, aderente alla Confindustria locale: il sistema degli appalti pubblici è bloccato, il cuneo fiscale colpisce imprese e lavoratori, il lavoro sommerso sottrae al Pil punti vitali. "Le nostre imprese stanno vivendo il dramma della mancanza di liquidità", ha ricordato Domenico Capitelli, direttore generale della Cna di Parma, chiedendo una riforma decisa del sistema bancario, oggi ingessato e incapace di erogare prestiti "anche a fronte di garanzie da parte delle cooperative di garanzia". Urgenze cui "non può rispondere Silvio Berlusconi, protagonista di 30 condoni sotto varie forme coi suoi governi e di una lievitazione della spesa pubblica pari a 132 miliardi di euro in 4 anni", ha attaccato Sangalli.Tre le "le condizioni fondamentali per rimettere in moto l'Italia - continua il senatore Pd -: riportare l'industria manifatturiera e il comparto turistico al 20% del Pil ciascuno, attuare la direttiva Ue per i pagamenti certi in 30 giorni, muovendo dalla proposta di Bersani di destinare 50 miliardi alle PA per saldare i fornitori. Soprattutto, rimettere mano al costo del lavoro: è il più alto d'Europa ma abbiamo i lavoratori peggio pagati di tutta l'eurozona".
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