7 marzo 2013: 8 Marzo 2013, Le donne democratiche di Parma: fermiamo il femminicidio!

La giornata internazionale della Donna quest'anno cade a pochi giorni dalle elezioni politiche, che vedono il gruppo parlamentare del Partito Democratico tra i gruppi con il maggior numero di elette in Europa: il 40% delle elette sono donne. L'Emilia Romagna è arrivata ad eleggerne il 48% ! E' un risultato straordinario, poiché la piena partecipazione delle donne alla vita pubblica democratica è essenziale per lo sviluppo economico, politico, sociale e civile del Paese. Purtroppo anche quest'anno le donne del nostro paese non hanno molto da festeggiare per l'8 marzo: le condizioni di lavoro, la rappresentazione delle donne nei media, la violenza di genere e la democrazia paritaria sono questioni più che mai aperte ed irrisolte, semmai appesantite da una crisi che è certo economica ma investe anche la sfera sociale, culturale e delle relazioni. La nostra società ci mette ancora oggi di fronte a situazioni inaccettabili e casi gravissimi di violenza e abuso; veniamo da anni in cui l'immagine e il ruolo della donna hanno subito solo offese. Per questo le donne e gli uomini che siederanno in Parlamento hanno un dovere civico e morale che è premessa di tutte le altre azioni: reagire alla crescente violenza, fermare il femminicidio, costruire una società che rispetta le donne. Tra gli 8 punti che Bersani ha proposto come programma immediato di lavoro in Parlamento, vi è anche la promulgazione di una legge contro il femminicidio, di cui prima firmataria è l'on. PD Anna Serafini.Le donne uccise da chi sosteneva di voler loro bene, nel 2012, sono state 124 in Italia, 15 nella sola Emilia-Romagna di cui due a Parma, 17 le vittime nel 2011. Anche a Parma la cronaca locale ci riporta continuamente episodi di violenza e abusi di uomini nei confronti di donne, anche ragazzine come è accaduto nel parmense nei giorni scorsi. I femminicidi sono solo la punta dell'iceberg del fenomeno: sono migliaia le donne che tutti i giorni si trovano a fare i conti con diverse forme di violenza (fisica, sessuale, psicologica, economica, persecuzioni, ecc.).Nel mondo la violenza è, infatti, la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44 anni, ancora prima del cancro e degli incidenti stradali.Per contrastare la violenza contro le donne, la Conferenza regionale delle Democratiche del PD Emilia-Romagna, cui aderiamo con convinzione come donne democratiche di Parma , ha deciso che non si può rimanere a guardare:occorre rafforzare ed estendere gli interventi di contrasto ma soprattutto quelli di prevenzione del fenomeno dalle profonde radici culturali. Pertanto abbiamo scelto di intraprendere la strada della proposta di legge regionale di iniziativa popolare, "Norme per la creazione della Rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell'inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne" . Il testo, messo a punto dopo un confronto continuato con tutti coloro che a diverso titolo si occupano del fenomeno, è stato depositato giovedì 7 febbraio con in calce le prime 326 firme che permettono di sottoporre la Proposta alla Consulta che ne deve giudicare l'ammissibilità. Inizierà poi l'importante percorso partecipato della raccolta delle firme a sostegno della legge: ne servono cinquemila in tutta la Regione. Dedichiamo quindi l' 8 marzo a tutte le donne che sono vittime di violenza, nel mondo come in Emilia Romagna e come a Parma, e ci impegniamo come donne democratiche a dare voce a tutte le donne che non hanno voce, per arrivare alla più difficile e più lenta delle conquiste: un rapporto uomo-donna più responsabile, senza il quale la società in cui viviamo non potrà progredire. E' un battaglia di civiltà e democrazia che dobbiamo fare tutti insieme, donne e uomini. Buon 8 marzo! Le donne democratiche di Parma
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