Carmen Motta (PD) incontra il Ministro degli Esteri Terzi sulla causa del popolo Saharawi

13 marzo 2013

Pubblicato in: Articoli On. C.Motta
"A conclusione del mio mandato parlamentare, come coordinatrice dell'Intergruppo Parlamentare di Amicizia con il Popolo Sahrawi, accompagnata da Luciano Ardesi, presidente dell'Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi (ANSPS Onlus), e dall'avv. Francesca Doria, osservatrice internazionale ai processi dei difensori dei diritti umani saharawi, sono stata ricevuta ieri alla Farnesina dal Ministro degli Esteri Giulio Terzi". "Nel corso dell'incontro abbiamo espresso al Ministro la preoccupazione per il deteriorarsi della situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato dal Marocco, soprattutto alla luce del processo nei confronti di 25 nazionalisti sahrawi davanti al Tribunale militare di Rabat, per i fatti di Gdeim Izik nel ottobre-dicembre 2010, che hanno rappresentato la prima protesta di massa della cosiddetta primavera araba. Il processo si è concluso a metà febbraio con condanne durissime (9 ergastoli, e pene dai 20 ai 30 anni di carcere). Per questo motivo abbiamo avanzato la necessità di un'iniziativa italiana in sede europea in vista del prossimo Consiglio di Sicurezza che entro aprile dovrà pronunciarsi sul prolungamento della missione dei caschi blu nel Sahara Occidentale per un referendum di autodeterminazione (MINURSO). Tale missione dell'Onu è infatti attualmente l'unica ad essere priva di un meccanismo di protezione della popolazione civile; anche alla luce di altre missioni di pace in Africa e nel mondo, è tempo che tale lacuna sia colmata. Abbiamo inoltre richiesto la presenza di funzionari dell'Ambasciata italiana in Marocco nel corso dei processi ai difensori dei diritti umani sahrawi, come alcuni paesi dell'UE, della Svizzera e degli Stati Uniti hanno da tempo assicurata. In vista del rinnovo dell'Accordi di pesca tra il Marocco e l'Unione Europea, abbiamo sollecitato una presa di posizione da parte del governo italiano che escluda le acque del Sahara Occidentale da tale accordo, giacché non appartengono al Marocco. Infine abbiamo illustrato la situazione umanitaria nei campi profughi nel deserto algerino, dove una parte consistente della popolazione sahrawi vive in esilio da quasi quarant'anni ed abbiamo sottolineato la necessità e l'urgenza di un aumento dell'aiuto umanitario a favore dei rifugiati saharawi"."Ringrazio il ministro Terzi che ha prestato attenzione ed interesse alle questioni sollevate nell'incontro e ha ribadito la posizione del governo italiano favorevole alle iniziative delle Nazioni Unite per il Sahara Occidentale".
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