
«La mobilitazione che il Partito Democratico sta attivando in tutto il Paese esprimere il nostro sostegno agli iraniani che si stanno battendo per i propri diritti e per la propria libertà. Il ruolo delle democrazie occidentali e dunque anche del nostro Paese è quello di sostenere i processi che spontaneamente nascono in paesi come l'Iran, anche attraverso pacifiche manifestazioni popolari ma soprattutto con le iniziative di carattere diplomatico che i governi possono mettere in campo. Nessuno può oggi pensare o credere che la democrazia si possa ‘esportare' tanto più con le armi, come ha dimostrato la terribile guerra in Iraq.
Le notizie che giungono dall'Iran, dopo le elezioni dello scorso 12 giugno e dopo le accuse di brogli denunciate dall'opposizione interna, sono ogni giorno più allarmanti. I violenti scontri tra manifestanti e militari con vittime tra i civili, anche di giovanissima età come quella della sedicenne Neda, oltre al fatto che il governo iraniano sta oscurando i principali mezzi di comunicazione impedendo in questo modo alla comunità internazionale di conoscere e verificare cosa esattamente sta accadendo, autorizzano i peggiori sospetti sulle modalità di svolgimento del voto.
Un Paese veramente democratico, infatti non oscura i mezzi di informazione e non impedisce la libera circolazione di notizie e di idee. Auspico dunque che possa cessare subito questa ondata di violenta repressione su civili inermi».