
L'attuazione del decreto legge 112 del luglio 2008, la finanziaria estiva del Governo Berlusconi, «ha comportato la riduzione di un ufficio dirigenziale del ministero per i Beni Culturali nella Regione Emilia-Romagna con la conseguente trasformazione in sede non dirigenziale dell'Archivio di Stato di Parma che opererà sotto la direzione di un funzionario archivista di Stato». Questa in sintesi la risposta del sottosegretario Pizza alla interrogazione presentata dall'onorevole Carmen Motta sulla soppressione della funzione dirigenziale dell'Archivio di Stato di Parma.
«Di fatto un declassamento dell'istituto - commenta Motta. Il Governo dunque ha deciso: la soppressione ci sarà. Una scelta grave e sbagliata, che non tiene in nessuna considerazione le motivazioni che hanno visto lo stesso Consiglio Comunale di Parma votare all'unanimità un ordine del giorno che chiede di mantenere Parma allo stesso livello di tutte le capitali pre-unitarie che hanno Archivi di Stato con dirigenti. L'Archivio di Stato è un'importantissima istituzione della nostra città in ambito culturale, che offre servizi a studiosi, professionisti, che valorizza un patrimonio documentario di grandissimo interesse nel quale affondano le radici culturali del nostro territorio».
«Sull'altare del ridimensionamento degli assetti organizzativi del Ministero per i Beni Culturali viene sacrificato uno dei più importanti archivi di Stato italiano. Nessun criterio, dunque, in questa decisione che valuti le eccellenze culturali, l'efficienza dei servizi, il prestigio conquistato nel tempo sulla qualità delle prestazioni. Con buona pace del ministro Bondi e soprattutto del ministro Brunetta».
«Mi appello alla città e a tutte le sue istituzioni di carattere culturale e amministrativo affinché prima dell'emanazione del regolamento di organizzazione intervengano sul Governo affinché riveda la sua posizione che di fatto costituisce un grave impoverimento culturale per tutto il nostro territorio».