Non recedere nell’impegno e nel sostegno al popolo Saharawi. E’ questo il senso dell’iniziativa promossa dall’on Giuseppe Romanini insieme alla collega Patrizia Maestri e ad altri deputati con l’obiettivo di dare continuità alla missione Onu e proseguire l’attività diplomatica per arrivare a una giusta e equa soluzione nel Sahara Occidentale.
Il problema si è si presentato alla Camera dei Deputati nell’ambito della discussione sul decreto-legge inerente le misure urgenti per il contrasto del terrorismo e la proroga delle missioni internazionali. Nel testo si prevede di fatto una limitazione delle risorse destinate agli interventi previsti a sostegno del popolo Saharawi. “Siamo stati con Patrizia Maestri e altri colleghi nei campi profughi a fine dicembre – racconta Romanini – e abbiamo potuto renderci conto delle difficili condizioni di vita del popolo Saharawi compresa la continua violazione dei diritti umani. Interrompere o ridurre il sostegno vorrebbe dire allontanare per sempre una soluzione giusta, equa e negoziata del problema del Sahara Occidentale, con concreti rischi di lasciare quel popolo alla mercé dell’integralismo jaidista e dell’attività terroristica dell’Isis”.
L’impegno del governo a ripristinare le risorse necessarie e a proseguire l’attività diplomatica per una soluzione pacifica e politica della vicenda ultra quarantennale che costrunge all’esilio il popolo Saharawi, viene sostanziato in un Ordine del Giorno di Romanini e Maestri, sottoscritto da altri deputati, e presentato alla Camera dei Deputati nell’ambito della discussione sul provvedimento.