
La chiusura della vicenda giudiziaria con il patteggiamento non cancella la pagina politica, nella quale le responsabilità penali addebitate hanno preso forma. Una pagina politica, seconda (forse) a quella dello scandalo edilizio, epperò figlia, nei suoi interpreti, di una stessa concezione dell'incarico politico/amministrativo: un'opportunità per instaurare o rinsaldare il proprio potere e per favorire interessi particolari e non per perseguire quelli generali. I danni causati dall'ultima giunta di centro-destra gravano ancora sulla città con evidenze anche plastiche: la logica corruttiva, infatti porta sempre danni, mentre virtuoso é il confronto tra una politica attenta all'interesse generale ed una società vivace e, per questo, complessa ed articolata. E' questa la dinamica di cui Parma ha bisogno ormai da troppi anni. La memoria serve a questo: il tentativo di cancellare le responsabilità politiche di quel periodo é evidente, ma esso, guardando avanti, va combattuto,
più che mai nel momento in cui le carenze di oggi possano condurre a pensare che "almeno loro realizzavano". Ricordiamoci com'era Parma nell'ottobre 2011, al momento delle dimissioni del sindaco. Il gruppo consiliare del Pd di allora lo visse in prima linea e non poté che pensare prima alle ferite inferte alla città e, poi, all'orgoglio di aver contribuito a chiudere quell'epoca.