“Le frasi scritte dai rappresentanti del M5S sono talmente ignobili che non meriterebbero nemmeno una risposta, ma ci pare importante chiarire una cosa nei confronti dei cittadini: ogni singola azione nel Pd viene fatta alla luce del sole e nel pieno rispetto delle regole nazionali e regionali, non c'è nessuno scoop riguardo al contributo volontario chiesto agli eletti che non ha alcun collegamento con la scelta dei candidati ma serve a finanziare le attività del partito”. Usa queste parole il segretario provinciale del Partito democratico Gianpaolo Serpagli per commentare l'attacco del Movimento cinque stelle di Parma riguardo ai fondi che ogni rappresentante eletto versa volontariamente per le spese del partito. “Il sostegno economico dei parlamentari al Partito Democratico, che è un partito vero, fatto di cittadini, di circoli nei comuni e nei quartieri, appartiene ad una storia e ad una tradizione democratica comune ai grandi partiti popolari che i 5stelle non possono capire”.
I tre parlamentari parmigiani stanno valutando se adire a vie legali contro quanto detto dai rappresentanti Cinque stelle, mentre per quanto riguarda come sono state individuate le candidature, Serpagli, ci tiene a sottolineare alcuni numeri. “Nelle primarie del 30 dicembre 2013 hanno votato oltre 11mila persone in carne e ossa e sono state espresse più di 20mila preferenze in 73 seggi sparsi per tutta la provincia. Sulla base di questi numeri, e non di altro, i cittadini di Parma e provincia hanno deciso i candidati Pd al Parlamento: 5.622 preferenze sono andate a Patrizia Maestri, 4.529 a Giorgio Pagliari, 4.166 a Giuseppe Romanini, persone scelte in maniera democratica e trasparente, che stanno rappresentando Parma nel modo migliore”.
Il segretario, poi, rimanda al mittente le accuse di compravendita delle cariche. “Il Pd si è dato delle regole e le rispetta – dice - i nostri bilanci non solo sono pubblici ma anche certificati da un ente esterno, ci chiediamo come venga sostenuto il lavoro politico dei grillini e come possa parlare di democrazia il gruppo consigliare del M5S di Parma. Un movimento in cui l'ultimo consigliere entrato ha avuto il posto con ben 21 preferenze; dove chi non è d'accordo con la linea viene prima sbeffeggiato e poi espulso; dove le cose da fare vengono imposte al di fuori della città da capi e padroni. Da chi accetta e applica questo sistema non accettiamo lezioni di democrazia, il Partito democratico è un'altra cosa e continuerà ad esserlo”.