
Morris Profumi spa, storica azienda parmigiana
leader nel comparto della profumeria fondata nel 1946, ha dichiarato di voler cessare l'attività produttiva per mezzo di liquidazione volontaria, mettendo così a repentaglio circa 114 posti di lavoro e altrettante famiglie; l'azienda, che dal 2010 fa parte del gruppo Perfume holding, verteva in una situazione di difficoltà economica legata essenzialmente alla perdita di un marchio storico, Ferrari, che rappresentava una quota molto significativa del fatturato della società; Morris, in seguito alla cessione del predetto marchio, dichiarava di voler acquisire direttamente sul mercato nuovi prodotti utili per garantire la continuità delle attività produttive e tuttavia, nel frattempo, nel 2019 collocava i lavoratori in cassa integrazione ordinaria per sei mesi; non individuando alcun cliente sostitutivo e constatando il persistente andamento generale non positivo del mercato di riferimento, Morris dichiarava di trovarsi nell'impossibilità di generare i volumi necessari al sostenimento dei costi fissi; durante l'incontro con i delegati della direzione aziendale, svoltosi nella giornata del 5 febbraio 2020, i sindacati di categoria e la rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) Morris spa hanno appreso la volontà della proprietà Morris di cessare l'attività nei primi mesi del 2020; tale decisione colpisce improvvisamente una città intera – peraltro già segnata dalla crisi di altri importanti marchi storici – e ovviamente le famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici che, nei giorni scorsi, hanno aderito compattamente alle 48 ore di sciopero indetto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil –: se il Governo sia a conoscenza delle decisioni assunte da Perfume Holding e della sua controllata Morris e quali iniziative di competenza ritenga di assumere al fine di individuare potenziali soluzioni alternative e minimizzare l'impatto occupazionale, anche tramite realtà interessate a rilevare la produzione.
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