
Il sindaco Vignali centra il problema, ma sbaglia bersaglio. A "gettare fango sull'immagine della città" non è il centrosinistra, non è l'opposizione, ma il modo in cui lui e la sua Giunta di centrodestra hanno mal governato la città in questi anni, riempiendola di debiti e di promesse, senza riuscire mai a condurre in porto un'opera utile davvero al futuro di Parma, continuando a muoversi ascoltare la nostra comunità e cercando di imporre progetti che niente avevano a che fare con i problemi e le attese reali delle persone.
Sui debiti del Comune, Vignali sostiene che va tutto bene, l'unico problema sarebbe che "l'opposizione e una certa stampa hanno alzato un polverone". Il sindaco dovrebbe avere almeno su questo il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: "una certa stampa" è Il Sole 24 Ore, che non ci risulta essere di sinistra, né un pericoloso foglio sovversivo, ma il giornale di Confindustria.
Per due volte in pochi giorni Il Sole 24 Ore si è occupato, infatti, della nostra città. La prima per ricordare a tutta Italia che il nostro Comune è, subito dopo Napoli, quello a maggior rischio di crack finanziario. Un primato di cui, credo, ogni parmigiano avrebbe volentieri fatto a meno. La seconda ricostruendo in modo chiaro e informato le operazioni con cui il Comune si finanzia attraverso le holding che ha creato. Una girandola che ha fatto lievitare i debiti in modo incontrollato.
In campo sono scesi anche gli imprenditori, direttamente. Lo hanno fatto sul tema della metropolitana, un'infrastruttura che Vignali ha imposto alla città salvo poi rimangiarsi il progetto. Metroleggera - l'associazione temporanea di imprese che si erano aggiudicate il bando - ha smentito seccamente il sindaco secondo cui con questo dietrofront aveva ridotto il debito gravante sui cittadini. "E' vero semmai il contrario - scrivono, letteralmente - la decisione di bloccare il progetto non ha affatto ridotto il debito gravante sui cittadini, ha semplicemente reso questo debito inutile perché non più finalizzato alla realizzazione di alcuna opera pubblica". Anche loro, per il sindaco, sono
pericolosi comunisti?
Il gioco delle tre carte ormai è finito, con buona pace del sindaco e della sua Giunta. A lanciare l'allarme su come questa amministrazione ha ridotto i conti della nostra città non è più soltanto l'opposizione. È il giornale di Confindustria, sono gli imprenditori, e con loro tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Parma, un futuro che Vignali e i suoi amici hanno prima ipotecato e ora rischiano di gettare alle ortiche.
La nostra città merita un'amministrazione che sappia assecondarne le potenzialità e liberare le energie migliori, con un progetto in grado di garantire a tutti una prospettiva solida di sviluppo. Il Partito Democratico è in campo per questo e attorno a questo obiettivo lavora per costruire un'alleanza forte e coerente, capace di evitare i rischi che Vignali e il centrodestra hanno aperto davanti a noi.