7 marzo 2011: G. Ferrari (PD): "L'8 Marzo rappresenta una buona occasione di riflessione e dialogo"

Valorizzare l'identità di genere, promuovere e non cercare di annullare le diversità, incrementare le occasioni di complementarietà tra i ruoli. Sono queste le convinzioni imprescindibili, legate all'universo femminile, che da sempre accompagnano il pensiero e l'agire non solo personale, ma anche sociale e politico di Gabriele Ferrari, Consigliere Regionale del Partito Democratico. "Credo che l'8 marzo rappresenti una buona occasione di riflessione e dialogo, sottolinea Ferrari, ma penso che sia nella quotidianità della propria vita e del proprio lavoro, che si debbano fondare e fortificare il rispetto e il senso di condivisione tra uomini e donne". Diritti violati o non riconosciuti, discriminazione e disparità d'opportunità rappresentano ancora oggi i problemi ed i temi portanti riguardo alla condizione femminile sia nelle società occidentali, normalmente considerate più progredite, sia in quelle per definizione più arretrate. "La politica, intesa come motore e guida per lo sviluppo sociale, rimane lo strumento essenziale attraverso il quale è possibile dare voce alle tante, tantissime istanze che riguardano la donna. A dieci mesi dall'inizio della legislatura, il Parlamento dell'Emilia Romagna di cui faccio parte, attraverso una puntuale comunicazione della competente commissione ha fornito al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato delle Regioni, utili indicazioni per l'elaborazione di una opportuna e necessaria "Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-15", ha posto in essere una serie di azioni significative come ad esempio quella di sostenere e rafforzare l'attività dei centri antiviolenza e promuovere campagne di sensibilizzazione; ha portato all'attenzione l'incidenza del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, pratica brutale che si sta diffondendo clandestinamente anche nella nostra regione; ha sostenuto formalmente i movimenti di mobilitazione internazionale per salvare l'iraniana Sakineh e la pakistana Asia Bibi, entrambe condannate a morte nei loro paesi". Di grande rilevanza, inoltre, è stata l'adesione da parte della Giunta Regionale alla campagna "Noppaw" per l'attribuzione del premio Nobel per la pace 2011 alle donne africane. La proposta, come recita il comunicato disponibile sul sito http://www.noppaw.org/, "nasce a partire dalla constatazione del ruolo crescente che le donne africane hanno acquisito nella vita quotidiana del loro continente. Le donne sono protagoniste e trainanti sia nei settori della vita quotidiana che nell'attività politica e sociale. Sono le donne in Africa che reggono l'economia familiare nello svolgimento di quelle attività, soprattutto di economia informale, che permette ogni giorno, anche in situazioni di emergenza, il riprodursi del miracolo della sopravvivenza".
|
|
 |
|
|

Inserisci il tuo indirizzo email nel campo sottostante e clicca il pulsante per procedere con l'iscrizione
|
 |
Ricerca nel sito
|
 |
|