16 marzo 2011: Dichiarazione di Roberto Garbi per i 150 anni dell'Unità d'Italia

La celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia è un'occasione che nessuno di noi può sprecare per rimettere al centro della nostra azione i valori che ne hanno sostenuto la realizzazione e, in tutti questi decenni, ne hanno accompagnato la crescita e lo sviluppo. Valori fondamentali per vincere le sfide del presente e continuare così, insieme, il nostro cammino.
Questa ricorrenza ci aiuta a fare chiarezza sull'attualità. Il federalismo, per noi, nasce infatti dalla volontà di trovare un modo migliore e più efficace per mantenere unito il nostro Paese, consentendo il pieno dispiegarsi delle potenzialità di ognuno e sostenendo chi - per ragioni spesso storiche e profonde - si trova oggi in maggior difficoltà, senza alcun assistenzialismo ma potenziandone anche qui i punti di forza.
Non è, forse, così per tutti. Il dubbio è doveroso quando vediamo che - come è accaduto oggi - in Consiglio regionale all'esecuzione dell'inno nazionale gli esponenti leghisti restano fuori dall'Aula. Un atteggiamento che lascia intravedere un'idea opposta di federalismo: un modo per dividere il Paese, solo un passaggio per arrivare a far saltare un'Unità di cui non hanno rispetto e in cui non si riconoscono.
C'è in tutto ciò un dato molto preoccupante. L'Unità del Paese è nata dalla constatazione che già allora - 150 anni fa - in un'Europa dominata dagli Stati Nazione, l'Italia divisa non avrebbe avuto spazio, non avrebbe avuto futuro. Oggi queste ragioni si sono acuite e nel momento in cui gli Stati Nazione non bastano più c'è in Italia chi - come la Lega Nord - cede alla paura e vuole ritornare alle piccole patrie, a disgregare qualcosa che invece è sempre più necessario.
Noi lavoreremo affinché nel nostro Paese prevalgano il coraggio e i valori che possono evitare queste chiusure dettate solo dalla paura e l'affermarsi di una volontà di disgregazione che rischierebbe soltanto di togliere fiato ed energie all'Italia e dunque a ciascuno di noi nella costruzione del nostro futuro.
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