Ora sono rimasti in due. Anna Rosa Ceriati e Giovanni Carancini. Dopo i contrasti, la confusione e la scheda elettorale variegata e multicolore si è arrivati ad una semplificazione della compagine politica, dove si ritroveranno contro due persone specifiche e due squadre pronte a sostenerle. Da una parte una dottoressa stimata, nuova della politica, conosciutissima a Salso e di integrità morale indubbia. Dall’altra un leghista della prima ora, assessore a Fidenza e consigliere provinciale a Parma, uomo buono per ogni città, sempre a capo delle sue truppe verdi, con attorno un gruppo di persone molto simili a quelle della sfortunata Giunta 2004-2005. Il Partito Democratico, definito fino a ieri dei tromboni e degli elefanti, vede i primi tre votati della sua lista che hanno una media d’età di 33 anni. Il PDL invece elegge sempre le stesse persone.
A questo punto domanderei a coloro che hanno votato “civico” e che sono incerti o propensi a rimanere a casa per il ballottaggio che cosa davvero pensano per la loro città. Chiederei ai gruppi di ragazzi che hanno riempito liste autonome a chi affiderebbero, tra i due competitori rimasti, il destino di Salso dei prossimi 5 anni. Io un’idea ce l’avrei: metterei al centro di tutto la dottoressa Ceriati, come persona capace di sintetizzare le tante anime della città e attorno le creerei una squadra di giovani e di persone competenti. Per mettere insieme l’evidente rinnovamento richiesto dagli elettori col voto e una politica delle competenze e non più delle spartizioni. Il Partito Democratico, risultato ancora una volta prima forza politica della città, ha il dovere di lanciare questa sfida. Perché non creiamo per davvero una grande forza progressista per Salso e Tabiano e andiamo oltre i piccoli e poco interessanti contrasti personali?