27 maggio 2011: G. Ferrari (PD): "Prioritario valorizzare la scuola di montagna e rivedere la riduzione degli organici scolastici”

Il taglio degli organici statali a docenti e personale Ata per il prossimo anno in Emilia-Romagna non è stato fatto secondo un principio di equità distributiva. E' quanto afferma l'Assessore Regionale alla scuola Patrizio Bianchi in risposta ad una interrogazione del consigliere regionale PD Gabriele Ferrari sul tema dell'impoverimento dell'offerta formativa della provincia di Parma, che nel prossimo anno scolastico avrà una decurtazione di ben 111 insegnanti.
"La situazione delineata dal consigliere Ferrari per la provincia di Parma come conseguenza del terzo anno consecutivo di riduzione degli organici statali è purtroppo riscontrabile su tutto il territorio regionale. A fronte di una popolazione scolastica regionale pari al 6,5 % del totale nazionale - si legge nel testo della risposta - il MIUR assegna all'Emilia-Romagna il 6,3% dell'organico docente e il 6,2 del personale ATA). In ragione di ciò il presidente della Regione Vasco Errani ha scritto al Ministro Gelmini per chiedere una revisione delle decisioni assunte."
"Per assumere la piena responsabilità della distribuzione degli organici - scrive ancora l'Assessore Bianchi - stiamo mettendo a punto con le altre regioni una proposta in merito ai criteri di ripartizione degli organici da presentare al Governo, auspicando che possa essere portata in tempi brevi ad Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni."
L'assessore Bianchi condivide le preoccupazioni espresse nell'interrogazione dal consigliere Ferrari circa i tagli alle scuole di montagna. "Nel quadro della strategia di sostegno alla qualità del servizio scolastico dell'Emilia-Romagna - si legge ancora nella risposta - consideriamo prioritaria la tutela e la valorizzazione delle scuole di montagna. Per questo abbiamo ritenuto di dare visibilità e riscontro a queste realtà, svolgendo di recente la prima Conferenza regionale sulla scuola di montagna. E' stata l'occasione per ascoltare la voce di diversi soggetti, istituzionali e non, che vivono quotidianamente le difficoltà per assicurare il diritto all'istruzione, e ad un'istruzione qualitativamente dignitosa, anche nelle zone difficili del territorio. Ma è stata anche l'occasione per esprimere l'impegno della Regione a rilevare, in accordo con gli enti locali ed in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e le scuole interessate, le concrete possibilità di intervento, a partire dalla realizzazione di uno specifico progetto per migliorare la didattica attraverso l'interconnessione delle classi, fra loro e con classi situate in altre zone, e la formazione dei docenti."
|