3 giugno 2011: A Salsomaggiore finisce il finto civismo di Vignali

"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e dialogare con chi fa finta di non capire quel che l'interlocutore sostiene diventa quanto meno difficile, ma noi non ci perdiamo d'animo. A beneficio del partito del sindaco - con cui ci piacerebbe avere un confronto aperto, nel merito delle questioni - ripetiamo dunque, per l'ennesima volta, che il Partito Democratico non ritiene conclusa la stagione del civismo, che costituisce invece una ricchezza e uno stimolo alla quale la politica non dovrebbe mai rinunciare, per nessun motivo.
Ad essere definitivamente conclusa è, invece, la stagione del finto civismo del sindaco e della sua coalizione di Governo. Lo denuncia, da mesi, ormai da anni, il loro comportamento. Stanno governando arroccati nel palazzo. Impongono progetti salvo poi fare improvvisi dietrofront. Non ascoltano i cittadini. Usano i comitati per poi scaricarli quando non servono più. Procedono per colpi di mano anche nelle istituzioni. Cosa c'è di civico in tutto ciò? Non basta il nome, non basta un simbolo: nei fatti il loro civismo è morto da tempo.
Queste elezioni, in particolare a Salsomaggiore, hanno aggiunto un tassello a questo quadro già di per sé sufficientemente chiaro. Il Partito Democratico si è presentato insieme a una lista civica e ha appoggiato la candidatura di Anna Rosa Ceriati, un candidato civico vero, una pediatra che con grande spirito di servizio si è messa a disposizione della sua città, riconoscendosi in un progetto che poneva al centro la necessità di unire le forze, al di là degli steccati, senza condizionamenti, per il bene della città. Abbiamo perso, per poche centinaia di voti, al ballottaggio, ma il progetto che abbiamo sostenuto per noi è giusto e lungo questa linea continueremo a lavorare. Questo è civismo, non proclamato, ma praticato, nei fatti.
Il centrodestra, invece, ha presentato un candidato leghista, con un'alleanza che agli occhi di tutti gli osservatori è parsa una prova tecnica per le alleanze che saranno messe in campo per le elezioni a Parma, tra un anno. L'Udc, esclusa in un primo momento, è rientrata al ballottaggio, componendo un'alleanza finora inedita, che l'ha vista marciare insieme non solo al Pdl ma anche alla Lega. Questo è l'assetto con cui si presenteranno agli elettori di Parma, con o senza foglia di fico finto civica. Una coalizione politica, un blocco di potere sperimentato. Che di civico, dello spirito e della pratica del civismo, quello vero, non conserva più neanche l'ombra."
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