2 agosto 2011: Garbi (PD): "Bossi rispetti la concretezza e la coerenza della nostra terra"

In risposta alle dichiarazioni rilasciate a Salsomaggiore dal senatore Umberto Bossi il segretario provinciale del Partito Democratico Roberto Garbi ha rilasciato la seguente dichiarazione.
"L'Emilia-Romagna è una terra concreta. Qualcuno dovrebbe spiegarlo al senatore Bossi quando decide di varcare il Po per venire dalle nostre parti. Servirebbe, forse, ad evitare alla Lega qualche figuraccia, cosa che - per come vanno loro le cose ultimamente - non dovrebbe loro dispiacere particolarmente.
A noi parmensi non interessano le carnevalate con cui la Lega si diletta a Monza, aprendo uffici fantasma di Ministeri in palazzotti locali. A noi - e ai nostri imprenditori e ai nostri agricoltori soprattutto - interessa che quei Ministeri funzionino e diano una mano alla nostra economia. Sul serio.
Proporre di spostare in Emilia-Romagna il Ministero dell'Agricoltura è forse una trovata capace di tener buono chi guarda più all'immagine che alla sostanza, non noi, non i nostri agricoltori.
A noi interessa piuttosto che il Governo non agevoli i pochissimi imbroglioni che non hanno rispettato le regole sulle quote latte e non faccia sparire nelle casse romane - tanto per fare un altro esempio - i milioni stanziati per il Programma d'Area del Po.
Cose concrete, insomma, non carnevalate. Ma credo sia inutile anche solo provare a spiegarglielo, a giudicare dalle altre cose con cui ha condito la sua discesa in Emilia-Romagna.
Arrivare qui e attaccare i ticket sanitari introdotti dal suo Governo - dal Governo di cui insieme a Berlusconi è uno dei due pilastri - nella regione che per prima ha rifiutato di applicarli è semplicemente ridicolo.
Ma anche arrivare a Salsomaggiore per proporre di sostituire Miss Italia con Miss Padania vuole dire aver perso definitivamente il senso della misura o aver voglia di insultare un territorio - il nostro - che ha una tradizione che bisognerebbe conoscere, amare e valorizzare e non offendere con carnevalate e proposte degne al più di una sagra di un paese senza storia.
Piuttosto: neanche su quest'ultimo episodio il sindaco Carancini ha niente da dire? Vale più la disciplina di partito dell'amore per la propria terra, per la città che si è stati chiamati ad amministrare? Oppure non avendo idee sul futuro di Salsomaggiore anche una battuta, per lui, è meglio di niente?"
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