6 febbraio 2012: GARBI (PD): “PDL, HANNO VINTO I PROTAGONISTI DEL DISASTRO IN COMUNE”

"Nel Pdl ha vinto chi ha condotto il Comune di Parma al disastro. Ha vinto la corrente di Buzzi, il vicesindaco che fino all'ultimo ha continuato a sostenere che tutto andava bene, fingendo di non vedere né gli scandali né la montagna di debiti che una gestione incapace stava producendo. Ha vinto la vecchia guardia. I dirigenti che hanno sostenuto la Giunta Vignali sono ancora al timone. Non solo nessuna autocritica, dunque, ma la riconferma di chi ha mal governato.
Questo è stato il risultato del congresso che il Pdl ha alla fine tenuto nella nostra città. Avevano attaccato il PD e tutto il centrosinistra, irridendo l'affluenza registrata nelle nostre primarie. Ora proveranno a fischiettare facendo finta di niente, o daranno la colpa al maltempo, ma i numeri parlano chiaro: neanche un iscritto su due è andato a votare al loro congresso. Appena 1.400 persone, contro le oltre 8mila che una settimana fa hanno partecipato alla scelta del candidato del centrosinistra.
Alle prossime elezioni comunali il Pdl si presenterà così con la vecchia guardia ancora in sella, con una forte divisione al proprio interno (per la prima volta esiste una minoranza, tutt'altro che esigua - ben il 40% - con cui fare i conti) e incapace di mobilitare anche soltanto i propri tesserati. Ora manca solo una finta lista civica dietro cui nascondersi e il tentativo di restaurazione sarà completo. Per il centrodestra peccato soltanto che i parmigiani difficilmente dimenticheranno così in fretta i disastrosi risultati che Villani e soci, ancora in sella, sono stati capaci di produrre alla guida del Comune.
Tutto ciò non fa che rafforzare la scelta del Partito Democratico, di lavorare per aprire una fase nuova, aprendoci alla collaborazione con tutte le forze politiche e della società civile che condividono con noi questo obiettivo, per buttarci alle spalle una stagione che ha danneggiato la nostra città, per i debiti creati, le occasioni perse, i progetti sbagliati e il discredito creato dagli scandali".
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