Eccoci al consiglio di ieri e al patatrac 5 stelle su una delibera di urbanistica: la maggioranza ha messo in minoranza se stessa.
Candidato!
Prima, permette una piccola deviazione personale e partitica: mi sono candidato alla segreteria provinciale del Pd. Allego le mie linee programmatiche (le altre, anche per la segreteria comunale, le trovate su pdparma.it). Se riuscite date un'occhiata, pensateci, sentiamoci e se credete votatemi. Chi non fosse iscritto, lo può fare anche direttamente il giorno del congresso del proprio circolo territoriale (il calendario dei congressi è sul sito del Pd).
Oltre alla puntata di Parma Europa di ieri, sono previsti due momenti di confronto pubblico: uno è stasera alle 21 all'Auditorium Toscanini, organizzato dal Pd; l'altro, promosso dal movimento "Io cambio" si terrà domani sera alle 21 all'hotel San Marco di Pontetaro.
Istituito il garante dei detenuti
E torniamo al consiglio per dire che è stata approvata, con il nostro favore, una delibera che istituisce il Garante dei diritti delle persone private di libertà personale. Sarà individuato in un dipendente comunale, tutelerà i diritti dei tenuti e di chi è colpito da provvedimenti restrittivi, potrà visitare il carcere senza preavviso, dovrà presentare tra un anno una relazione al consiglio (proposta emersa dal dibattito e accolta). Un passaggio importante, vista la drammatica situazione carceraria italiana, le complessità e criticità di via Burla, la necessità di considerare i detenuti e il carcere parte di questa città. Il segnale c'è, vigileremo sull'operato. Per noi sono intervenuti Vescovi e Volta.
Cambiato lo statuto Asp
Altra delibera sulle modifiche dello statuto di Asp Ad Personam. La legge regionale 12 del 26 luglio 2013 invita le Asp a procedere verso le unificazioni tra Asp dello stesso distretto, prescrive di sostituire il cda con un amministratore unico, obbliga gli enti locali a ripianare i deficit. Punto dolente quest'ultimo per Parma, perché il piano di risanamento presentato da questa amministrazione è legato alla tutt'altro che semplice vendita del Romanini Stuard (la prima asta è andata deserta).
L'adeguamento dello statuto di Ad Personam, Asp di Parma, deve essere fatto con sollecitudine perché gli attuali organismi sono scaduti il 12 settembre e perché occorre ridistribuire le quote dopo il ritiro dell'Anffas, che aveva una quota rilevata dal Comune, che ora ne ha 99. La centesima è della Diocesi di Parma.
Personalmente ho qualche perplessità sul fatto che, di fronte a un invito ad unire più Asp con conseguente aumento della complessità gestionale, si semplifichi la governance andando ad un amministratore unico e togliendo così un organo più collegiale e plurale come è il cda. Comunque la ricezione della legge regionale è un atto dovuto. Ma l'amministrazione si è fermata qui: nessuna riflessione più generale sul futuro di Ad Personam, nessun indirizzo sull'unificazione con l'Asp di Colorno che unisce quattro comuni della Bassa. Temiamo che la nomina ora di un amministratore autonomo per Parma senza inserirla in una prospettiva più generale, renda più lungo il processo di accorpamento distrettuale. Pe queste perplessità, ci siamo astenuti (è intervento Scarpino).
Bocciato Alinovi
E veniamo infine alla delibera respinta sul Pua (Piano urbanistico attuativo) relativo all'area ex Amnu in viale Piacenza. Il progetto risale al 2006. Prevedeva la costruzione di appartamenti, un parcheggio e un'area verde. Il Comune si impegnava a trovare una nuova sede al circolo Arci Fulgor-Rondine, presente nell'area interessata all'urbanizzazione con un contratto di affitto fino al 2022. L'amministrazione Vignali e successivamente il commissario non sono riusciti a trasferire la sede in via Lanfranco, come previsto, per problemi del terreno e di fallimento dell'impresa incaricata.
La nuova amministrazione, nella persona dell'assessore Alinovi, pensa questa soluzione: monetizzare parcheggio e area verde con l'impresa che ha vinto il bando ex Amnu (ricavo per il Comune 500.000 euro, non si dice dove saranno impiegati); dare all'impresa 450 metri quadrati in più in cambio della costruzione della nuova sede della Fulgor. Questo accordo è stato ratificato con delibera di giunta, ma il cambiamento del Psc che ne deriva deve passare successivamente in consiglio. Ed eccoci alla delibera presentata ieri.
Il segretario generale, garante della regolarità delle procedure amministrative, ha avanzato forti riserve su questo percorso perché si creano aspettative nel soggetto privato che, se il successivo e libero voto del consiglio non ratifica, diventano responsabilità dell'amministrazione verso cui l'impresa può rivalersi. Quindi prima il consiglio deve approvare la variazione al psc e poi la giunta può procedere alla definizione degli accordi col privato. Qui si è fatto il contrario, con un'urbanistica un po' troppo creativa.
Tutte contraddizioni che il nostro gruppo ha fatto rilevare, con gli interventi di Iotti e Dall'Olio, e che evidentemente hanno fatto breccia nel gruppo di maggioranza, che finalmente ha mostrato autonomia rispetto alla giunta e fedeltà rispetto al programma presentato agli elettori. L'opposizione ha invitato l'assessore a ritirare la delibera o, in caso contrario, ha dichiarato la non partecipazione al voto per i problemi di legittimità posti dal segretario generale, il cui parere tra l'altro è stato allegato alla delibera solo ieri, in extremis. Alinovi, davanti all'imbarazzo che si respirava (l'intervento è stato affidato a un poco convinto e convincete Furfaro, presidente della commissione Urbanistica), ha forzato i toni, si è detto orgoglioso della soluzione trovata e ha invitato il gruppo a votarla.
I 5 stelle, tra qualche assenza probabilmente strategica e la non partecipazione al voto di alcuni presenti (palese la Cacciatore), arrivano a soli 15 voti: non c'è il numero legale dei votanti, la votazione resta aperta più del solito, sguardi imbarazzati, alla fine il presidente Vagnozzi, contrariato, chiude votazione e consiglio e Alinovi, sottovoce ma non troppo, manda i suoi a quel paese. Pietrificati sindaco e vicesindaco.
Leggo oggi che si cerca di fare passare tutto questo come un incidente di percorso. Non lo è, come non lo è stato il pesante contrasto in consiglio tra il consigliere Nuzzo e l'assessore Ferraris sulle scelte di politica culturale ("Lei mente sapendo di mentire!"), come non lo sono state le sistematiche astensioni del presidente della commissione Ambiente Savani (ieri assente!) sulle delibere di carattere ambientale o urbanistico.
Si aprono fratture tra le promesse e le realizzazioni, tra il gruppo di maggioranza e la giunta, tra l'arcobaleno che doveva splendere dopo il diluvio di Vignali e le 50 sfumature di grigio che stanno colorando la città.
Anche questo dovrà essere tema del congresso del Pd. Da parte mia, lo sarà.
Giuseppe Bizzi