La campagna elettorale sembra giocarsi esclusivamente su due temi: immigrazione e sicurezza. Sono temi importanti, che però non esauriscono la complessità dei problemi da affrontare per governare il Paese. E mentre gli altri partiti fanno a gara a promettere l'impossibile - dal meno tasse per tutti al reddito di cittadinanza, dal rimpatrio coatto di 600 mila clandestini con cittadinanza ignota, all'abolizione tout-court della legge Fornero - l'unico programma di governo realizzabile è quello del Pd. Ma per riuscire ad attuarlo è essenziale dare continuità al percorso intrapreso, fra molte difficoltà, negli ultimi 5 anni.
I risultati raggiunti
Grazie alle scelte compiute dai governi a guida PD l’Italia è tornata a crescere. Ci sono oltre un milione di posti di lavoro in più, che in futuro potranno e dovranno essere migliorati sotto il profilo contrattuale. Le imprese pagano meno tasse (abbattimento lordo dell’IRAP nell’ordine di circa 6 miliardi e riduzione dell’aliquota Ires dal 27,5 al 24% dal 2017).
Dieci milioni di italiani con reddito medio-basso hanno 80 euro netti in più al mese in busta paga. Non c'è più l'Ici sulla prima casa, sono state introdotte misure enormi contro la povertà come il reddito di inclusione (REI), approvate leggi attese da decenni sulle unioni civili, il divorzio breve ed il biotestamento. Si è finalmente tornati a investire sulla cultura e nella scuola.
Immigrazione: dalla demagogia della destra alla gestione del fenomeno
Il programma del Pd rilancia gli Stati Uniti d'Europa e chiama gli Stati membri a gestire il fenomeno epocale della migrazione, che in questi anni ha visto solo l'Italia e la Grecia farsi carico dell'accoglienza dei migranti. Il Pd non fa come la destra che cavalca le paure della gente alimentando la xenofobia e la violenza razzista. Anzi, lavora per governare questo gravoso fenomeno che nessuno ha favorito e che i governi di centrodestra non hanno mai governato. Al contrario, l’azione concreta del ministro Minniti sui flussi provenienti dal Nord Africa ha determinato un’inversione di tendenza mai vista prima.
Dal salario minimo agli 80 euro per i figli a carico
Introducendo il salario minimo garantito per tutti come misura di civiltà contro l’opportunismo dei lavoretti sottopagati, dei contratti pirata e delle cooperative spurie, il programma del Pd vuole migliorare la qualità del lavoro e rendere i posti a tempo indeterminato economicamente più vantaggiosi per le aziende rispetto a quelli precari e a termine. L'estensione del bonus di 80 euro per i figli a carico è una misura concreta di riduzione delle tasse e aiuto alle famiglie. Il rilancio degli investimenti per realizzare la banda larga, un servizio ferroviario migliore soprattutto per i pendolari, una vasta rete di piste ciclabili sono le "grandi opere" che vogliamo.
Università: reclutare 10 mila ricercatori
La riorganizzazione dei cicli scolastici, dell'Università e della ricerca - prevedendo tra l'altro il reclutamento di 10 mila ricercatori nei prossimi 5 anni - una pubblica amministrazione finalmente meno burocratica e più efficiente (sbloccando il turn over e favorendo l’ingresso di personale giovane), sono le nostre proposte per la società della conoscenza. L’obbligatorietà dei vaccini, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la trasparenza dell’origine dei prodotti e la promozione dell'attività sportiva diffusa, sono invece le ricette del Pd per la tutela della salute e dell'ambiente, senza dimenticare le iniziative per combattere la vergogna della violenza sulle donne, il raddoppio dell'indennità di accompagnamento per la non autosufficienza, le maggiori risorse a disposizione di chi copre direttamente da casa i costi dei servizi di cura per i gli anziani e le azioni per accrescere l’indipendenza, anche economica, delle persone con disabilità.